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Cassino, melodramma politico: da sinistra a destra solo beghe e vecchi rancori

Rossella Chiusaroli fa un'analisi del caos pre elezioni: "Nessun partito ha compreso che gli stracci che volano e gli insulti allontanano gli elettori. Io fuori da questa vergogna"

A sessanta giorni esatti dalle elezioni per il rinnovo del consiglio comunale, Cassino è nel caos. Gli schieramenti politici, da destra a sinistra, non trovano la quadra. Non trovano pace e soprattutto lotte intestine stanno minando quando invece dovrebbe essere essenziale: il periodo pre elettorale. Partiamo dalla sinistra o meglio dal Partito Democratico. 

Le dimissioni ballerine di Fardelli

In meno di 24 ore il segretario cittadino del Partito Democratico, Marino Fardelli, ha dato per ben due volte le dimissioni. Sempre attraverso i social. Attraverso la sua pagina di Facebook, e dopo aver abbandonato il tavolo tecnico di ieri sera alla presenza del segretario regionale Bruno Astorre, ha confermato dapprima la decisione di restare fuori dal partito. Poi ha comunicato di aver raccolto la richiesta di Mauro Buschini di tornare al timone della nave e qualche ora dopo ha nuovamente ribadito di essere fuori dalle beghe politiche pur andando a votare il prossimo 26 maggio. La diatriba all'ultimo sangue tra i vertici cittadini del partito di Nicola Zingaretti hanno portato Fardelli a mollare. La candidature di Giuseppe Golini Petrarcone che fino ad ieri sembrava essere nuovamente certa, oggi pare lontana e quasi impossibile. 

La destra senza guida

Se il centro sinistra sembra essere in preda al delirio d'onnipotenza (tutti puntano alla poltrona di sindaco ma nessuno si rende conto che per essere eletto ci vuole il consenso del popolo) a destra la situazione non è diversa. Forza Italia e la Lega che avrebbero dovuto trovare una quadra sono in balìa di Carmelo Palombo, ex vice sindaco della giunta D'Alessandro che non riesce ancora a trovare un nome adatto a ricoprire il ruolo che è stato di Carlo Maria. 

Il libro dei sogni

La città sprofonda nel degrado, nella sporcizia e nell'incuria anche stradale e nessuno si rende conto che per poter tornare a vivere basterebbero meno chiacchiere e meno programmi da libro dei sogni ma solo e semplice concretezza. Niki Dragonetti, segretario provinciale del movimento dello Scarpone, candidato ma senza alcun simbolo, in questi giorni sta incontrando schieramenti e movimenti. "Quello che mi lascia perplesso è il non capire che basterebbe veramente poco stilare un programma efficace e soddisfacente per il cittadino. Un documento non a lungo termine, ma a scadenza biennale con il quale ci si impegna ad attuare le priorità: un piano turistico, un piano del traffico e quello della sicurezza. Invece di perdersi dietro grandi progettualità sarebbe necessario partite dalla base".

Chiusaroli nelle retrovie

La 'pasionaria' della politica, Rossella Chiusaroli, ex consigliere provinciale ed ex consigliere comunale. La donna che ha 'piegato' Forza Italia e tenuto testa al leader indiscusso Mario Abbruzzese, è finita volontariamente nelle retrovie. "Osservo quanto sta accadendo ma per il momento preferisco restare fuori da tutto questo indegno caos. Gli stracci che volano, i rancori, gli insulti, non aiutano la politica ma allontanano i cittadini e gli elettori. Temo che il 26 maggio ci sarà una delle più grandi ed inaspettate sorprese che la politica possa immaginare: il crollo del numero dei votanti. Perchè il popolo ha questo importante ed essenziale strumento di punizione per chi mette in atto una politica ingorda e fatta di personalismi".

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