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A Ceccano il grigio primato nella classifica PM10 dell’Arpa nella Valle del Sacco

Nel 2019 la città confinante col Capoluogo ha superato il valore limite di polveri sottili in 81 giorni, soffiando la vetta a Frosinone Scalo. Terza, appena oltre la Valle del Sacco, Cassino (59). Ma i Medici di Famiglia per l’Ambiente dicono altro

L’Arpa Lazio, pubblicando i dati aggiornati al 31 dicembre 2019, ha di fatto allestito il podio delle città della Valle del Sacco più soffocate dalle polveri sottili PM10: prima Ceccano-Stazione con 81 superamenti del valore limite giornaliero (50 microgrammi per metro cubo), seconda l’ormai ex primatista Frosinone Scalo con 68 sforamenti e terza l’outsider Cassino con 59 giornate “grigie”. A seguire, nell’ordine, Colleferro Europa (42), Ferentino (27), Frosinone-Via Mazzini (21), Alatri (14), Colleferro-Oberdan (8) e Anagni (3).

C’è chi dice altro

Le centraline Ancler dell’associazione Medici di Famiglia per l’Ambiente, però, consegnano le loro medaglie “impolverate” e, incrociando i dati, ecco la classifica generale: Frosinone-Villa Comunale 94, Ceccano-Stazione 81 e Frosinone-Pietrobono (Via Puccini) 79. Si ricorda che, per la tutela della salute pubblica, sono consentiti 35 superamenti o al massimo, includendo la soglia di tolleranza, 50. I “Medici ambientalisti”, però, precisano che sono da tenere sott’occhio più le concentrazioni medie annuali di PM10, il cui valore massimo deve essere di 40 μg/m3, rispetto ai superamenti del limite giornaliero (come detto, 50 μg/m3).

Il solito testa a testa

Quello tra le zone basse di Ceccano e Frosinone è un ormai abituale testa a testa, di quelli in cui nessuno, ovviamente, vorrebbe confrontarsi. C’è da dire che nel 2019 la prima è stata “fuorilegge” addirittura sin dal 24 aprile, mentre la seconda dal 5 dicembre. Guardando al passato, nel 2014 furono prime ex aequo con 110 eccessi. L’anno seguente addirittura 121 per Ceccano e 115 per Frosinone, balzando entrambe ai disonori della cronaca nazionale. Poi un percorso diverso.

Il percorso diverso

Ceccano (Scalo) è passata dagli 89 sforamenti del 2016 e del 2017 ai 75 del 2018. Frosinone Scalo, invece, è stata più altalenante: prima 85, poi 93 e, infine, 82. Dopo due anni di primato, come sottolineato recentemente dal Sindaco Nicola Ottaviani, il capoluogo ha fatto registrare, però, un miglioramento: nel 2019 quattordici superamenti in meno rispetto all’anno precedente. Il Comune guidato per oltre quattro anni dal caduto Sindaco Roberto Caligiore, al contrario, ne ha avuti sei in più sul groppone e, dopo due anni, ha indossato di nuovo la “maglia nera” della Valle del Sacco.  

La stoccata di Ottaviani

“Qualcuno - ha dichiarato nei giorni scorsi il Sindaco di Frosinone - ha cercato di sminuire tali risultati, attribuendo il miglioramento della qualità dell’aria a condizioni meteorologiche, senza però rendersi conto che in altri comuni della provincia tale effetto positivo non si è verificato, pur essendo aree contigue o dalle stesse caratteristiche meteorologiche del capoluogo”. Dal Primo Cittadino frusinate, pertanto, un riferimento non troppo velato a Ceccano.

A proposito di Cassino

Arrivando fino alle terre bagnate dal fiume Liri, dopo la confluenza col Sacco, Cassino è peggiorata dopo un biennio trascorso a tinte meno fosche. Se nel 2017 e nel 2018 erano stati, rispettivamente, 31 e 38 i superamenti del livello limite di Pm10, lo scorso anno si è tornati a oltrepassare il cinquantesimo gradino, per l’esattezza fino al numero 59, come successo nel 2014 (57), nel 2015 (ben 70) e nel 2016 (57). Al Sindaco Enzo Salera, come al suo predecessore Carlo Maria D’Alessandro, ambientalisti e oppositori hanno chiesto a gran voce di adottare tutte le misure tese al risanamento della qualità dell’aria.

Colleferro-Europa

A Colleferro, lungo Viale Europa, l’andamento è il seguente: 49 superi nel 2014, 60 nel 2015 e, migliorando la situazione ma non troppo, 44 nel 2016, 40 nel 2017 e 42 sia nel 2018 che nel 2019. “Negli ultimi quattro anni - hanno dichiarato di recente e all’unisono il Sindaco di Colleferro Pierluigi Sanna e l’assessore all’ambiente Giulio Calamita - si sono registrati i più bassi valori di sempre su entrambe le centraline presenti sul nostro territorio (l’altra è Colleferro-Oberdan, ndr). Ciò è dovuto a vari fattori, primo fra tutti il lavoro svolto sulle realtà impiantistiche presenti sul nostro territorio. Ricordiamo che dal 2016 gli inceneritori sono spenti e che l’Amministrazione comunale ha aperto un dialogo con la cementeria funzionale alla riduzione delle emissioni dell’impianto”.

Frosinone Centro e gli altri Comuni

Di seguito il trend più confortante delle altre aree territoriali tra il 2014 e il 2019: Ferentino 52, 42, 26, 19, 25 e 27; Frosinone-Via Mazzini 46, 59, 36, 22, 29 e 21; Alatri 52, 57, 49, 35, 23 e 14; Colleferro-Oberdan 33, 38, 23, 19, 16 e 8; Anagni, infine, 30, 28, 13, 9, 9 e 3. Rispetto a cinque anni fa, il miglior rendimento è stato quello di Alatri, con ben 38 sforamenti in meno. Di seguito gli altri: Anagni 27 e il terzetto formato da Colleferro-Oberdan, Ferentino e Frosinone-Via Mazzini 25.   

Le Stazioni Arpa UT

La postazione chimica di misura di Ceccano, come detto, si trova nei pressi della Stazione FS, per l’esattezza tra la Borgata e il Ponte sul fiume Sacco. La centralina di Frosinone Scalo, invece, è situata nell’area delle Fornaci. La stazione di Cassino, poi, è situata nei pressi del Corso della Repubblica e quella di Ferentino in zona Vallone, lungo la Via Casilina. Sono tutte e quattro Stazioni Urbane di Traffico (UT), ossia inserite in aree edificate in continuo o almeno in modo predominante (U) e ubicate in posizione tale che il livello di inquinamento sia influenzato prevalentemente da emissioni da traffico, provenienti da strade limitrofe con intensità di traffico medio alta (T).

Le Stazioni Arpa UB

Quelle di Frosinone-Via Mazzini, Alatri (in zona Colleprata) e Anagni (appena fuori dalle mura urbane, nei pressi della Chiesa di S. Pietro in Vineis) sono Stazioni Urbane di Fondo (UB, dove “B” sta per “Background”). A differenza delle precedenti, sono posizionate in modo tale che il livello di inquinamento non sia influenzato prevalentemente da specifiche fonti (industrie, traffico, riscaldamento residenziale, etc.) ma dal contributo integrato di tutte le fonti poste sopravento alla stazione rispetto alle direzioni predominanti dei venti nel sito.

Le Stazioni I/SB

Le due centraline di Colleferro, denominate “Europa” (dall’omonimo viale) e “Oberdan” (tra la Carpinetana e Via degli Esplosivi), sono al contempo Industriali e Suburbane di Fondo. Nel primo caso, ci si riferisce a postazioni che si trovano ove il livello di inquinamento è influenzato prevalentemente da singole fonti industriali o da zone industriali limitrofe. È suburbana, poi, la stazione fissa inserita in area largamente edificata in cui sono presenti sia zone edificate che zone non urbanizzate.

Su luogo e tipo

Nei suoi report, l’Arpa Lazio (Agenzia regionale per la protezione ambientale) ricorda frequentemente che “in ogni zona - si legge testualmente - la differenza sostanziale nel numero di superi è dettata più che dalla tipologia della centralina, di fondo o da traffico, dalla sua ubicazione rurale, suburbana o urbana, poiché il traffico non è l’unica fonte di PM10 e poiché le condizioni di accumulo di breve periodo riguardano spesso interi contesti urbani”.  

La prima settimana del 2020

Ecco la classifica PM10 rispetto ai primi e infausti sette giorni del nuovo anno: Cassino, Ceccano e Frosinone Scalo 6; Alatri e Ferentino 5; Colleferro Europa e Frosinone-Via Mazzini 4; Colleferro-Oberdan 3; infine, l’unica a sorridere è Anagni, con nessun superamento del valore limite di PM10. In quanto alla concentrazione media giornaliera di PM10, che non dovrebbe andare oltre la soglia dei 50 microgrammi per metro cubo, di seguito la triste graduatoria settimanale: Cassino e Ceccano 118, Frosinone Scalo 110, Colleferro-Europa 68, Ferentino 54, Alatri 53, Frosinone-Via Mazzini 52, Colleferro-Oberdan 41 e, in conclusione, Anagni 24.

Dai Medici di Famiglia per l’Ambiente

“Dal punto di vista medico - evidenzia giustamente l’associazione presieduta dalla Dott.ssa Marzia Armida - è molto più utile la valutazione delle medie e dei picchi, che quantificano in misura reale le concentrazioni delle sostanze che si respirano, rispetto il conteggio dei giorni di sforamento”. Precisazioni arrivate assieme alla divulgazione degli interessanti dati derivanti dalle centraline Ancler, ovvero dal sistema di rilevamento attivato dai Medici di Famiglia per l’Ambiente, in sinergia con la società di software Evlogica.

Le centraline Ancler

Sono state attivate in vari comuni: oltre a Frosinone, Amaseno, Anagni, Cassino, Castro dei Volsci, Colleferro, Giuliano di Roma, Morolo, Patrica, Piedimonte San Germano, Pofi, Serrone, Sgurgola, Sora, Supino, Vallecorsa Villa Santo Stefano. Sul sito dell’Ancler, inoltre, è possibile consultare i dati in tempo reale e le medie giornaliere relativi non solo al particolato PM10 che raggiunge le vie respiratorie superiori, ma anche alle più pericolose polveri sottili PM2.5 e PM1, capaci di arrivare fino agli alveoli polmonari.

Le centraline Ancler di Frosinone    

A ruota i dati annuali del capoluogo, trasmessi anch’essi come quelli mensili alla Commissione Ambiente del Comune di Frosinone: Villa Comunale 94 superamenti, con una concentrazione media annua di 42 microgrammi di PM10 per metro cubo; Scuola Pietrobono (Via Giacomo Puccini) 79 superi/38 μg/m3, Corso Lazio 64 superi/33 μg/m3, Via Adige 44 superi/27 μg/m3; Centro Storico 27 superi/23 μg/m3; infine, Via Fosse Ardeatine 25 superi/18 μg/m3.

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