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Agricoltura, indennizzi economici per gli agricoltori che hanno subito danni da fauna selvatica

Questa la richiesta di Coldiretti: “Problemi di sicurezza pubblica per attraversamenti di animali selvatici e danni ingenti agli agricoltori”.

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di FrosinoneToday

“Come noto a tutti all’emergenza sanitaria da Covid-19 si accompagna un’importante emergenza economica, in tutto il territorio nazionale e laziale. E’ quindi prioritario per gli imprenditori agricoli ricevere con urgenza gli indennizzi economici previsti per i danni subiti da fauna selvatica’’ . Così il Presidente di Coldiretti Frosinone Vinicio Savone in merito ai problemi di sicurezza pubblica che gli attraversamenti di animali selvatici stanno creando, oltre ai danni agli agricoltori per i raccolti distrutti.

“In linea con le agevolazioni nazionali in materia fiscale e contributiva - continua Savone - si ritiene necessario che tali somme vengano liquidate anche a favore degli agricoltori, a prescindere dalla verifica del Durc. I mesi di chiusura determinati dal lockdown, hanno fatto si che la fauna selvatica in tutta la regione Lazio e in modo differente su tutte le province, si stia muovendo in grande libertà, causando danni importanti all’agricoltura” . Cinghiali, lupi, daini, nutrie, cornacchie, non avendo avuto alcun disturbo di auto e mezzi, si sono mossi in grande libertà tra i vari territori. “Sicuramente da un punto di vista ambientale rappresentano un grande patrimonio – commenta il direttore di Coldiretti Frosinone Carlo Picchi - ma stanno creando molti problemi di sicurezza pubblica.

Gli attraversamenti hanno causato numerosi incidenti, talora molto gravi, inoltre l’agricoltura sta subendo danni ingentissimi: i cinghiali stanno invadendo i campi di orticole,devastando ettari ed ettari di cocomeri, meloni, pomodori e molto altro . Il danno è diretto sui prodotti, ma anche sulle piante, che quindi non saranno più in grado di dare altri frutti durante la campagna in corso. Le orticole vengono oltremodo attaccate anche dalle cornacchie, che arrivano molto numerose passando dove i cinghiali hanno lasciato qualcosa di commestibile”. A tutto questo si aggiungono i daini, che nelle zone del litorale, stanno devastando indisturbati i campi di cereali e la fienagione, con ingenti danni ai prodotti, che spesso non si riescono a raccogliere.

Cereali e fieno vengono oltremodo rovinati dalle nutrie che si stanno moltiplicando indisturbate nei territori più umidi come l’areale delle bonifiche di Latina. I lupi stanno attaccando gli animali al pascolo: bovini, ovini ed equini, causando numerose morti, capi di cui tra l’altro l’agricoltore deve pagare una cifra consistente per lo smaltimento delle carcasse. Così Savone e Picchi si uniscono al monito del Presidente di Coldiretti Lazio David Granieri che ha dichiarato “Riteniamo sia necessario attuare strumenti straordinari che possano consentire in prima battuta di intervenire a difesa immediata della sicurezza dei cittadini, delle colture e degli allevamenti e, in termini di prospettiva, di ripristinare il necessario e fondamentale equilibrio ambientale”. In tal senso, in maniera complementare ai vigenti strumenti di gestione faunistica, ed a quelli che potranno essere ideati, pensiamo sia fondamentale dare impulso al protocollo concernente.

“Azioni di prevenzione e gestione per il contenimento dell’eccessiva presenza di cinghiali sul territorio regionale” , applicabile nelle aree protette regionali, e sottoscritto da Regione Lazio, Federparchi Lazio, Federazione Regionale Coldiretti Lazio e Legambiente Lazio. La Regione Lazio inoltre ha un protocollo di risarcimento bloccato da diverso tempo che potrebbe portare ristoro alle aziende agricole, soprattutto in periodi come questi, che stanno mettendo a dura prova l’economia territoriale.

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