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Coronavirus, bollettino 11 maggio: da giovedì test sierologici su personale sanitario della provincia di Frosinone

Confrontando intanto la peggiore settimana dell'emergenza Covid-19 con le ultime due, i dati di Lazio e Ciociaria sono confortanti. Presto, al di là dei tamponi mirati, si potranno incrociare coi risultati dell'avviata indagine epidemiologica regionale

Nel bollettino regionale "Coronavirus" dell'11 maggio – oltre a non aggiungere alcun caso positivo né decesso in provincia di Frosinone – la task force regionale per il Covid-19 annuncia che "parte il 14 maggio il test di sieroprevalenza sul personale sanitario" e che "le 2 postazioni per tampone drive in dell’Ospedale di Frosinone e di Cassino sono già operative".

"Oggi - ha commentato l'Assessore regionale alla Sanità Alessio D'Amato al termine della videoconferenza con i Direttori Generali delle Aziende Sanitarie e Ospedaliere del Lazio - registriamo un dato di 25 casi positivi (lo 0,9% degli ultimi 2.737 testati, ndr) nelle ultime 24h è il dato più basso dal lockdown e un trend al 0,3%".

Nel Lazio si registrano a questo punto 7.190 casi totali esaminati, di cui 4.294 attualmente positivi (2.945 in isolamento domiciliare, 1.266 ricoverati con sintomi e 83 in Terapia Intensiva), 2.334 dichiarati clinicamente guariti e 562 deceduti. Infine, sono stati effettuati complessivamente 181.398 tamponi, di cui 143.970 a scopo diagnostico e 37.428 di controllo. 

"Trend stabilmente in discesa nelle province dove complessivamente si registrano zero casi nelle ultime 24h e zero decessi - sottolinea in conclusione il delegato regionale - Nelle ultime 24 ore i decessi sono stati 5, mentre continuano a crescere i guariti che sono arrivati a 2.334 totali e i tamponi totali eseguiti sono stati quasi 182 mila".

++ Articolo aggiornato alle 18:30 ++

I bollettini del Sistema Sanitario Regionale (“Salute Lazio”) riportano complessivamente e notoriamente un totale di casi relativo alla provincia di Frosinone (fermo a quota 657 da due giorni) diverso da quello validato dal Ministero della Salute (pari a 579, +1 rispetto a ieri). Vista la concordanza dei numeri laziali dei due enti, però, si consiglia di tenere sempre più in considerazione i dati ‘ciociari’ forniti dallo stesso Ministero, utilizzati anche per le seguenti analisi. Dati che potranno essere prossimamente incrociati con i risultati dell’ormai avviata indagine epidemiologica regionale.  

"Sono partiti questa mattina i 300 mila test sierologici su tutti gli operatori sanitari – al via i primi 5 mila – compresi i medici di medicina generale, pediatri e farmacisti e le Forze dell’Ordine - ha evidenziato a tal proposito lo stesso D'Amato - Con il Presidente Nicola Zingaretti questa mattina siamo stati al Comando Generale della Guardia di Finanza per l’avvio dei test. Saranno importanti e ci aiuteranno a capire la circolazione del virus. Sui primi 250 test effettuati questa mattina si sono registrati due casi di sieroprevalenza (0.8%) e sono stati sottoposti subito a tampone".

L'avvio dell'indagine epidemiologica regionale presso il Comando Generale della Guardia di Finanza di Roma

Lazio: positivo l’1,9% di oltre 45.000 casi testati. Tra i circa 850 infetti, il 2,8% da Frosinone e provincia

Nelle ultime due settimane il Ministero della Salute, oltre al conteggio dei tamponi effettuati nel Lazio – che comprendono i test diagnostici ma anche quelli di controllo, ammontano per ora a 178.569 e piazzano la regione nella quarta delle cinque classi della Fondazione GIMBE – ha reso noto di giorno in giorno anche il numero effettivo di casi testati nel Lazio. Tra gli scorsi 27 aprile e 10 maggio, si è appreso così il passaggio da 95.719 a 141.233 cittadini controllati, ossia 45.514 in più. Tra questi ultimi, sono risultati positivi in 856 (l’1,9%), di cui 24 (il 2,8%) provenienti dalla provincia di Frosinone.

Pertanto, si è accertato il contagio dell’1,9% del campione totale notificato nel giro degli ultimi quattordici giorni. A tal proposito si ricorda che, tra effettuazione del tampone e notifica del risultato, può trascorrere qualche settimana. Si parla, quindi, di individui che sono stati sottoposti al test nei giorni precedenti al suddetto periodo di osservazione. Ecco perché si potrà parlare di “nuovi casi positivi” successivi alla fine del lockdown ferro, scattata dal 4 maggio, soltanto verso la seconda metà del mese corrente.  

Emergenza Covid-19, settimane a confronto: la peggiore e le ultime due

Si possono mettere a confronto, nel frattempo, le due singole settimane in questione: da un lato, quella compresa tra il 27 aprile e il 3 maggio, quando tra il lunedì e la domenica si sono contati 22.077 laziali testati in più (da 95.719 a 117.796), di cui 500 positivi (il 2,3%); dall’altro lato, il periodo 4-10 maggio, arrivando da 120.095 al succitato totale di 141.233 ‘tamponati’, quindi riscontrando un +21.138, di cui 356 infetti (l’1,7%). Nel primo caso, i contagiati della provincia di Frosinone sono stati 13 (il 2,6%), mentre nel secondo 11 (il 3,1%).   

La peggiore settimana a livello regionale, dall’inizio dell’emergenza Covid-19, è stata quella tra lunedì 23 e domenica 29 marzo: ben 1.323 nuovi casi positivi, di cui 23 (l’1,7%) in provincia di Frosinone. Rispetto agli ultimi sette giorni, pertanto, era risultato contagiato più del triplo dei laziali testati e, tra questi, più o meno il doppio dei frusinati.

Coronavirus nel Lazio: alla scoperta del Covid ‘nascosto’

Al via oggi, lunedì 11 maggio, l’indagine regionale di sieroprevalenza: 300.000 test volontari – al ritmo di 10.000 processati al giorno – rivolti principalmente a forze dell’ordine (Guardia di Finanza, Polizia, Carabinieri, Vigili del Fuoco, Esercito “Strade sicure”, Guardia Costiera e Polizia Penitenziaria) e personale sanitario (medici, farmacisti, operatori di strutture private e RSA, addetti a pulizie e servizi vari), ma anche ai cittadini del Lazio.

Il secondo step, infatti, prevede il coinvolgimento diretto dei 172 laboratori privati sinora censiti per la micro-mappatura della popolazione. In generale, in caso di sospetto o positività – ossia la presenza di anticorpi IgM o IgG – ci sarà anche e soprattutto la possibilità di effettuare il tampone presso i presidi drive in in via di attivazione. 

Riscontrati gli anticorpi - IgM prodotti 4 o 5 giorni dopo la comparsa dei sintomi e tendenti poi alla scomparsa, e IgG nel sangue dopo un paio di settimane e permanenti – il cittadino dovrà contattare il medico di famiglia, che informerà il Sisp (Servizio Igiene e Sanità Pubblica) e gli prescriverà la ricetta dematerializzata che gli consentirà entro 48 ore, dal lunedì al sabato, di effettuare il tampone naso-faringeo direttamente dalla propria auto.  

L'avvio dell'indagine epidemiologica

“Questa stagione di test sierologici – ha dichiarato il Governatore del Lazio Nicola Zingaretti - riguarderà 300 mila test e l'apertura tra qualche giorno alla possibilità di test privati. Si avrà una mappatura molto importante e in caso di positività o sospetto la possibilità di fare il tampone attraverso i drive in che sono la metodologia più semplice sicura e rapida per fare individuazione e mappatura. I numeri sono enormi, sommando i 300 mila alle scelte che i cittadini faranno con il proprio medico ci aspettiamo una mappatura molto significativa prima dell'inizio del periodo estivo”.

"Partiamo – si è agganciato l’Assessore regionale alla Sanità Alessio D’Amato - con i test sierologici su tutto il personale sanitario e sui membri della Guardia di Finanza, in seguito toccherà ai Carabinieri e alla Polizia di Stato. È uno sforzo importante per il Lazio nella battaglia contro il coronavirus che ci aiuterà a conoscerne la circolazione. Sarà la più importante campagna di test sierologici a livello nazionale”.

"L'indagine epidemiologica - ha spiegato, infine, il Dott. Giuseppe Ippolito, Direttore scientifico dell’Istituto Nazionale per le Malattie Infettive “Lazzaro Spallanzani” di Roma - ha una finalità estensiva rispetto all'indagine nazionale e non alternativa. Coprirà il 100% degli operatori sanitari e si integrerà bene con quella nazionale. Si tratta di uno sforzo che non si era mai visto: si pensi che la Germania farà lo stesso numero dei test del campione italiano, ma il solo Lazio farà due volte il campione nazionale. Inoltre il campione potrà essere rivalutato a distanza e servirà a monitorare l'andamento del virus".

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