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Coronavirus, dopo le librerie si riparte con la vendita di scarpe per bambini

La Regione dà l'ok dal 26 aprile. Il sindaco di Frosinone, Nicola Ottaviani, invita alla prudenza nel dopo lockdown e valuta la possibilità di rendere obbligatorio l’utilizzo delle mascherine su tutto il territorio comunale, anche per i non residenti che transitano in città

Emanata dalla Regione Lazio un’ordinanza che consente, a partire da oggi 26 aprile, la vendita di calzature per bambini. L'ordinanza, valida fino al 3 maggio 2020, salvo nuovo provvedimento, prevede la chiusura degli esercizi commerciali, così come avvenuto per la giornata di ieri 25 aprile, anche per il 1° maggio (a eccezione di centri agroalimentari all’ingrosso, farmacie, parafarmacie, edicole, tabaccai e aree di servizio) quando saranno comunque permesse le vendite a domicilio e tramite distributori automatici. Vengono inoltre consentiti spostamenti, anche al di fuori del proprio Comune, per attività di manutenzione di natanti da diporto. L’ordinanza chiarisce che la vendita delle calzature per bambini è consentita, sia nei negozi specializzati in calzature per bambini, sia all’interno di quelli specializzati in abbigliamento per bambini.

Il sindaco Ottaviani invita alla prudenza

"Le notizie sull'abbassamento dei contagi che tendono verso il valore zero - ha dichiarato il sindaco di Frosinone, Nicola Ottaviani - sono sicuramente positive, perché confermano la bontà dell'azione sanitaria svolta sul nostro territorio e il grande rispetto per le disposizioni che hanno bloccato la circolazione della persone in città. Ora, però, l'unico vero pericolo che può prospettarsi all'orizzonte è costituito dal prevedibile rilassamento generalizzato, che potrebbe verificarsi all'indomani della cessazione del lockdown, ossia con la riapertura delle attività commerciali, industriali, sportive o ricreative. Ecco perché la raccomandazione che darei a tutti è quella di portare, per le prossime settimane, con noi, una copia dei giornali e delle pubblicazioni di marzo e aprile, magari in tasca, per tenere bene a mente la tragedia che abbiamo attraversato.

Nel capoluogo sono state distribuite 42.000 mascherine

Contestualmente, l'altra dotazione indispensabile per uscire di casa, quando saranno modificate le disposizioni sugli attuali divieti, sarà quella di utilizzare, sempre e al meglio, le mascherine, funzionali alla tutela minima della nostra salute e delle persone che avremo davanti". Sono 42.000, infatti, i dispositivi di protezione ad oggi distribuiti complessivamente, in modo gratuito, dal Comune di Frosinone alle famiglie presenti in città nell’ambito del progetto “Una mascherina per tutti”, fortemente voluto dal sindaco, Nicola Ottaviani. Nella prima fase, infatti, gli addetti della De Vizia e i volontari della Protezione Civile hanno provveduto a recapitare, con la modalità del porta a porta, ben 30.000 mascherine, imbustate e sigillate in confezioni da due unità nel rispetto di alti standard di sicurezza ed igiene. Nell’ultima settimana, a seguito dell’arrivo dell’ulteriore lotto da parte della Klopman, sono state inserite all’interno delle buche delle lettere altre 12.000 mascherine, sempre di alta qualità del tipo lavabile e riutilizzabile per 50/60 volte. 

Dispositivi obbligatori

Sulla scorta del fatto che nel capoluogo ogni singola famiglia è stata dotata gratuitamente dei presidi sanitari, il sindaco, Nicola Ottaviani, sta valutando la possibilità di rendere obbligatorio dell’utilizzo delle mascherine per tutti coloro che, nella fase 2, ossia al venir meno del lockdown e, quindi, con la riapertura delle attività commerciali, si trovassero a transitare in città pur non essendo residenti. È bene ricordare, infatti, che a fronte di circa 50.000 residenti, Frosinone registri quotidianamente l’ingresso di altre 130.000 persone, per motivi di studio, di lavoro, per sport o hobby e, quindi, l’enorme lavoro svolto per dotare le singole famiglie del capoluogo delle mascherine sarebbe vanificato qualora, poi, due persone su tre, presenti in città, non dovessero utilizzarle. “Attenderemo i prossimi giorni per vedere quelle che saranno le disposizioni su questa materia da parte del Governo e della Regione – ha concluso il sindaco di Frosinone, Nicola Ottaviani – e, poi, se si dovesse registrare un vuoto normativo, non è escluso che sarà proprio il Comune di Frosinone ad imporre l’obbligo delle mascherine su tutto il territorio comunale, anche per i non residenti, poiché il diritto alla salute di ognuno di noi passa anche per i doveri che devono essere osservati dalla generalità dei cittadini, per non ripercorrere il dramma vissuto da tutti nel corso degli ultimi due mesi”.

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