Dal web, Spegniamo lo smartphone e apriamo gli occhi

Un'immagine eloquente, che girava tempo fa sul web, è quella di una tavola apparecchiata, dove vicino alle posate, c'era la presenza "ingombrante" di uno smartphone, che sembrava avere la funzione di un segnaposto.

Un' iperbole? No.

Non c'è un momento della giornata, in cui il nostro caro amico non si trovi vicino a noi, abbiamo sempre gli occhi puntati su di lui, lo prendiamo per qualsiasi motivazione e con qualsiasi scusa: informativa, lavorativa o semplicemente lo utilizziamo per distrarci o far passare il tempo.

Senza dubbio uno strumento utilissimo, ma che talvolta finisce per proiettarci in uno spazio nostro e solitario, facendoci estraniare da quello che succede fuori, non così altrove come pensiamo, ma poco fuori di noi.

Rischiamo di non vedere tante di quelle situazioni, luoghi o cose, che potrebbero cambiarci la giornata o semplicemente l'umore; ci facciamo sopraffare dalla nostra vita frenetica, dai nostri impegni, dal nostro voler accorciare a tutti i costi le distanze spazio-temporali.

Guadiamoci intorno, facciamo che i nostri telefoni siano solo un piccolo contorno a tutto quello che ci circonda e non il contrario, rischiamo di perderci tramonti, baci, carezze, occhi, lacrime e tutto quello che possiamo osservare con occhi e con i cuori e non vedere di sfuggita o per caso.

Prestiamo attenzione, per vedere il bello, non servono caleidoscopi.

Angela Maria Gargano