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Domenica, 28 Aprile 2024
Il dato

Frosinone tra i 50 capoluoghi con le bollette più alte

Sono 21 i capoluoghi di provincia italiani più ‘virtuosi’ nella spesa per le bollette di luce, gas e acqua. Nel Lazio bene Latina, Roma e Viterbo

Frosinone tra i 50 capoluoghi che non sono stati 'promossi' per quanto riguarda la spesa per le bollette di luce, gas e acqua. Sono invece otto le Regioni e 57 i capoluoghi italiani promossi con un rating complessivo da A a AAA. A decretarlo la speciale classifica elaborata per l’Adnkronos dalla Fondazione Gazzetta Amministrativa della Repubblica italiana, nell’ambito del progetto ‘Pitagora’, che prende in esame i costi sostenuti nel 2022 da Regioni e capoluoghi di Provincia.

Ad aggiudicarsi il rating migliore, infatti, sono 8 Regioni su 20: Calabria e Veneto ottengono la tripla AAA; Marche, Piemonte e Lombardia la AA; Liguria, Umbria ed Emilia-Romagna la A. In posizione intermedia si trovano altre 7 Regioni: Toscana e Lazio con BBB; Sicilia e Puglia con BB; Molise, Abruzzo e Campania con B. Fanalino di coda la Basilicata, l’unica con il rating complessivo peggiore, la C.

La situazione dei capoluoghi: non bene Frosinone

Sono 21 i capoluoghi di provincia italiani più ‘virtuosi’ nella spesa per le bollette di luce, gas e acqua. Nello specifico, sono: Alessandria (che ha speso 419,63 euro per energia elettrica, 7.256,21 per gas, 5.320,24 per acqua); Rovigo (rispettivamente 563.034,70, 5.654,34, 71.317,56); Parma (1.506.197,79, 665.219,96, 138.001,25); Palermo (6.766.562,88, 355.730,55, 1.531.928,35); Caserta (688.988,87, 111.212,52, 183.477,56); Pordenone (266.821,64, 9.084,90, 274.204,30); Forlì (2.462.029,56, 196.732,60, 230.233,42); Brescia (4.067.642,72, 44.026,87, 806.130,69); Agrigento (908.221,23, 4.000,00, 281.989,22); Ancona (1.643.356,86, 342.193,46, 273.943,89); Pesaro (2.293.006,17, 164.192,64, 257.465,72); Prato (6.375.630,36, 250.002,47, 238.254,49); Nuoro (455.054,49, 39.291,87, 152.306,04); Livorno (2.627.303,60, 744.283,62, 783.182,18); Catania (5.097.940,96, 213.846,01, 2.501.621,84); Lecce (2.728.461,99, 104.768,04, 464.877,37); Grosseto (2.451.991,40, 178.017,07, 338.417,07); Mantova (1.178.419,60, 135.547,16, 245.956,16); Torino (27.910.269,19, 688.166,39, 4.861.385,63); Siracusa (3.747.647,84, 338.391,28, 526.827,55); Sassari (2.997.175,37, 4.002,55, 1.044.453,46).

Risultano poi ‘promosse’ con rating AA o A: Trento, Varese, Cuneo, Reggio Emilia, Cesena, Brindisi, Perugia, Cremona, Lecco, Viterbo, Bari, Campobasso, Messina, Arezzo, Taranto, Barletta, Imperia, Biella, Trani, Latina, Pescara, con la AA; Modena, Pisa, Padova, Lodi, Belluno, Genova, Caltanissetta, Firenze, Siena, Andria, Roma, Massa, Treviso, Ravenna, Piacenza, con la A.

Sono 7 i capoluoghi di provincia italiani meno ‘efficienti’ nella spesa per le bollette di luce, gas e acqua: Urbino, Trapani, Salerno, Vercelli, Ragusa, Gorizia, Catanzaro. Sono infatti le uniche città, per questa voce, ad ottenere il rating C.

Nello specifico: Urbino ha speso 1.325.379,05 euro per l’energia elettrica, 522.915,35 per il gas, 80.412,07 per l’acqua; Trapani rispettivamente 7.687.114,38, 932,13 e 1.252.676,73; Salerno 15.088.148,39, 23.194,86, 2.915.094,88; Vercelli 2.543.279,74, 2.051.151,93, 169.572,41; Ragusa 19.598.429,17, 233.740,93, 162.986,58; Gorizia 1.273.243,49, 2.804.907,07, 213.246,89; Catanzaro 5.393.102,83, 678.973,61, 10.401.032,62.

Nel mezzo, con un rating compreso tra BBB e B, si trovano: Lucca, Savona, Ferrara, Como, La Spezia, Benevento, Venezia, Cagliari, Frosinone, Cosenza, Isernia, Monza, Fermo, con BBB; Matera, Rimini, Ascoli Piceno, Macerata, Milano, Udine, Bolzano, Terni, Pistoia, Verona, L'Aquila, Asti, Bergamo, con BB; Teramo, Sondrio, Verbania, Enna, Rieti, Potenza, Pavia, Aosta, Bologna, Trieste, con B. Risultano invece non comparabili per questa voce di spesa i dati di: Avellino, Napoli, Crotone, Foggia, Vibo Valentia, Carbonia, Vicenza, Oristano, Chieti, Reggio Calabria.

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