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In carcere arrivano i collaboratori di giustizia. Sale la protesta da parte del sindacato

"Si tratta di un salto di oltre venti anni indietro, sembra non aver mai fine il calvario della Polizia Penitenziaria di Frosinone, sembra di vivere un incubo"

Suscita nuove forti e vibranti proteste la decisione dell’Amministrazione Penitenziaria di aprire una seconda nuova Sezione detentiva in carcere a Frosinone. In queste ore è stata aperta la sezione dei collaboratori di giustizia e quindi nelle prossime settimane aumenterà il lavoro degli agenti i servizio nel capoluogo ciociario aumenterà e ciò avverrà proprio a ridosso delle ferie estive.

Le proteste del SAPPE

Una decisione che ha mandato su tutte le furie i rappresentanti del sindacato autonomo polizia penitenziaria SAPPE: “Questa volta ad aprire è la Sezione dei  collaboratori, a distanza di pochissimi giorni dall'apertura di un'altra Sezione, e sempre più in prossimità del piano ferie estivo. E questo avviene – spiegano in una nota Franco d’Ascenzi e Piero Pennacchia, dirigenti del SAPPE nel carcere frusinate - in barba alle tante promesse da parte della Direzione carceraria di Frosinone di migliorare le condizioni di vita lavorativa del personale di Polizia Penitenziaria, e che al contrario, con atto di arroganza e contro il parere dei sindacati!, ha imposto ai poliziotti il ritorno alla turnazione su tre quadranti giornalieri, che consiste in un aumento di due ore di lavoro per ogni turno di servizio. Si tratta di un salto di oltre venti anni indietro, sembra non aver mai fine il calvario della Polizia Penitenziaria di Frosinone, sembra di vivere un incubo. Il personale è stanco e non ci sta, si sente umiliato e preso in giro, e se queste sono le condizioni della Direzione per poter concedere qualche giorno di ferie, il personale si dice pronto a rinunciarvi, e ad attuare ogni forma di legittima protesta contro un'amministrazione matrigna, e contro questa Direzione che si dice aperta al confronto con i sindacati, ma al contrario impone quanto ha già deciso. Nonostante il personale di P.P. sia diminuito di 45 unità rispetto al 2016 e di 33 unità rispetto all' anno scorso, l'Ammministrazione Penitenziaria continua ad inviare detenuti provenienti da altri istituti compromettendo l'ordine e la sicurezza dell'Istituto, che ogni giorno si porta pericolosamente al di sotto del livello minimo di sicurezza”.

Una situazione allarmante

Donato Capece, segretario generale del SAPPE, assicura pieno sostegno all’iniziativa del SAPPE di Frosinone: “Da tempo denunciamo una situazione allarmante, caratterizzata da un significativo sovraffollamento del carcere a cui si contrappone una significativa carenza di appartenenti alla Polizia Penitenziaria. A tutto questo, alle reiterate segnalazioni e denunce del SAPPE, non è seguito alcun provvedimento concreto e per questo i colleghi di Frosinone sono pronti a manifestare anche davanti al Ministero della Giustizia ed al Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria a Roma. Intanto, come Segreteria Generale del SAPPE abbiamo immediatamente interessato gli uffici ministeriali della protesta in atto nel carcere del Frusinate”.

Celle aperte per più di otto ore al giorno

Per il primo Sindacato della Polizia Penitenziaria "lasciare le celle aperte più di 8 ore al giorno senza far fare nulla ai detenuti - lavorare, studiare, essere impegnati in una qualsiasi attività - è controproducente perché lascia i detenuti nell'apatia: non riconoscerlo vuol dire essere demagoghi ed ipocriti". E la proposta è proprio quella di "sospendere la vigilanza dinamica”: sono infatti state smantellate le politiche di sicurezza delle carceri preferendo una vigilanza dinamica e il regime penitenziario aperto, con detenuti fuori dalle celle per almeno 8 ore al giorno con controlli sporadici e occasionali, con detenuti di 25 anni che incomprensibilmente continuano a stare ristretti in carceri minorili". 

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