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Rigenerare il territorio è possibile? La risposta nel convegno organizzato dalla Elpcoop

Presente e futuro della provincia di Frosinone al centro del dibattito moderato dal consigliere comunale di Frosinone Daniele Riggi

Il 23 luglio presso la sala consiliare del palazzo della Provincia di Frosinone, si è tenuto il convegno dal titolo “Rigenerare il territorio è possibile? Dalla fase industriale a quella post-industriale. Tecnici e politici a confronto”, organizzato dalla Cooperativa Earth Link Project all’interno del ciclo di incontri “Rural TARGET”, che ha come obiettivo quello di analizzare e studiare il tessuto sociale e produttivo del territorio extra-metropolitano della regione.

Uno sguardo sul presente e futuro della provincia

"Elpcoop - racconta il consigliere comunale di Frosinone Daniele Riggi - mi ha chiesto di moderare l’incontro in qualità di giovane amministratore interessato al presente e al futuro della nostra provincia, che purtroppo è oramai in una fase calante da troppi anni.  Sono stato molto felice di questa richiesta e ho accettato ben volentieri per diversi motivi, principalmente perché condivido la visione complessiva di Elpcoop sui temi fondamentali dello sviluppo locale e sull’importanza e le potenzialità dei territori extraurbani. L’altro motivo d’interesse era proprio il tema del convegno, la “rigenerazione” del territorio, che da tempo mi appassiona.

Gli obiettivi

I due obiettivi fondamentali che il convegno voleva raggiungere erano mettere a confronto i “tecnici” con i politici locali, o meglio, mettere a confronto le loro visioni sul territorio, e verificare come i diversi attori del territorio declinano il concetto di “rigenerazione”. Al convegno, dunque, hanno partecipato esponenti delle istituzioni e del mondo politico, degli ordini professionali, in particolare quello degli architetti, della ricerca, della cultura, del terzo settore e del mondo dell’agricoltura; ognuno ha condiviso con noi la propria esperienza e la propria visione sul tema rigenerazione.

Convegno rigenerazione urbana

Gli interventi

Luigi Vacana, presidente del consiglio della Provincia di Frosinone, ha portato i saluti dell’Amministrazione provinciale ai partecipanti del convegno e, in qualità di delegato alla cultura per l’Ente, ha illustrato come la cultura e, più in generale, l'”indotto culturale” possono contribuire alla rigenerazione del territorio, se messe in rete con altri settori affini.Gli architetti Luciano Rea e Luca Calselli, in rappresentanza dell’ADD Associazione Distretto del Design, ci hanno ricordato l’importanza che la ricerca permanente e la sperimentazione di nuove prassi hanno nell’ambito dello sviluppo territoriale. Inoltre, ci hanno parlato del concetto di humus territoriale, illustrando delle esperienze concrete legate alla rigenerazione urbana e territoriale, in particolare l’esperienza di Colleferro, nell’ambito del progetto “Città della cultura” della Regione Lazio. L’architetto Emma Tagliacollo, invece, ha incentrato il suo intervento sull’importanza dello spazio pubblico come fattore strategico di rigenerazione e di coesione sociale dei piccoli centri storici, considerati come sedi di laboratori esperenziali da condividere e divulgare. In particolare ha descritto l’esperienza della Rete dei Comuni nel Lazio, alla quale hanno aderito le Amministrazioni di Colleferro, Paliano, Piglio, Serrone, Labico, Cave, Vallepietra, Bellegra, Arpino ed Atina. Infine, il presidente Paolo Vecchio ha portato il saluto dell’Ordine degli architetti della Provincia di Frosinone.

A rappresentare il mondo del sociale, dell’associazionismo, del cooperativismo, quindi del terzo settore, sono intervenuti Gianrico Rossi per il Laboratorio Teu, laboratorio di coprogettazione sociale che è formato da numerose realtà associative e del mondo sociale del nostro territorio,  e Daniele del Monaco per Legacoop, associazione che riunisce oltre 1500 imprese cooperative in tutti i settori per creare sviluppo. Entrambi ci hanno raccontato le esperienze positive delle rispettive realtà che rappresentano e ci hanno spiegato che anche il mondo del terzo settore, attraverso la creazione di reti e legami sociali forti e la ricostruzione dell’identità culturale del territorio, può dare un contributo decisivo allo sviluppo locale.

Per il mondo dell’agricoltura, quindi del primo settore, sono intervenuti Matteo Salvadori, presidente di Elpcoop e l’architetto Francesco Micciché; entrambi hanno ribadito l’importanza dei GAL (gruppi di azioni locale) agricoli come realtà in grado di favorire lo sviluppo locale delle aree rurali attraverso gli strumenti della programmazione di livello regionale ed europeo, inoltre hanno ribadito la volontà di Elpcoop di portare avanti una riflessione “orizzontale” sul concetto di rigenerazione, tenendo conto anche degli aspetti legati alla governance del territorio, e quindi al confronto fra attori locali, visione sullo sviluppo territoriale e politica. Presente all’incontro anche il presidente del GAL Terre di ArgilAdriano Roma.

Tra i rappresentanti del mondo politico che hanno voluto confrontarsi con i “tecnici”, Daniela Bianchi, ex consigliere regionale, Vincenzo Iacovissi, segretario provinciale del Partito Socialista Italiano e Marco Caracci, collaboratore del consigliere regionale, nonché capogruppo del PD alla Regione Lazio, Mauro Buschini; in rappresentanza della Rete degli Studenti Medi, invece, ha partecipato all’evento Emilio Morsillo. All’appello sono mancati l’ASI, il consorzio per lo sviluppo industriale Frosinone, e il COSILAM, il Consorzio per lo Sviluppo Industriale del Lazio Meridionale, ovvero i due enti territoriali principali deputati alla programmazione dello sviluppo industriale del territorio.

Rigenerare il territorio si può

Inutile dire che, nonostante due ore e mezzo di dibattito appassionato, è stato difficile toccare e trattare esaustivamente tutti gli spunti di riflessione che un tema vasto come quello della rigenerazione può offrire; del resto, questo convegno, voleva essere un primo esperimento di confronto tra più attori su questo tema, con l’intento di avviare un percorso di riflessione graduale, a tappe. Nonostante ciò, grazie al confronto e alla sintesi delle visioni esposte dai vari protagonisti del convegno, abbiamo potuto comunque rispondere alla domanda iniziale che ha stimolato questo convegno: è ancora possibile rigenerare il nostro territorio? Sì, perché abbiamo scoperto che ci sono realtà in tutti i settori, dal mondo produttivo a quello sociale, che in questi anni di crisi di identità del nostro territorio hanno continuato a sperimentare e a trovare prassi e soluzioni veramente alternative per lo sviluppo locale.

Questa è indubbiamente una buona notizia, un buon punto di partenza che ci conforta, ma adesso la vera sfida è cercare di tenere assieme tutte queste realtà e farle dialogare, dialogare con il territorio e soprattutto con la politica locale, che oggi è chiamata a ricucire una provincia senza identità, lacerata dalla crisi economica e culturale. Urge una governance dinamica e dialogante, in grado di progettare lo sviluppo del territorio coinvolgendo tutti gli attori locali. Una politica che vuole raccogliere questa sfida non può più guardare ai campanili, alle filiere clientelari, ai fondi a pioggia, alla mera occupazione degli enti intermedi per fini personalistici.

Un altro tema politico che è emerso con forza è il rapporto tra la città metropolitana e il territorio extra urbano; nel caso specifico tra Roma e le provincie della Regione Lazio. C’è ancora la possibilità per la provincia laziale di essere protagonista dello sviluppo regionale, oppure essa è destinata a essere risucchiata dall’area metropolitana della capitale? Interrogativi importanti, decisivi, che però necessitano di un’ulteriore riflessione. Ma non abbiamo fretta, perché il convegno del 23 luglio è stato un punto di partenza e non di arrivo della nostra riflessione; forse esso ha anticipato un modello di discussione che nel futuro immediato ci auguriamo possa trasformarsi in un tavolo di discussione permanente. Del resto, prima di andarcene, Daniela Bianchi ha ricordato all’Amministrazione provinciale, unica istituzione presente, che è compito proprio della Provincia assumere il ruolo di cabina di regia dello sviluppo territoriale. Speriamo che almeno questa volta, dopo due ore e mezzo di convegno, abbiano capito quale ruolo importante hanno e non esercitano!"

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