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Lazio Pride sì o no? Cosa ne pensano i consiglieri comunali Mangiapelo e Riggi

Frosinone continua ad essere prima della classifica nelle votazioni lanciate sui social tra le sei città candidate

La candidatura di Frosinone per ospitare la manifestazione Lazio Pride 2019, è uno degli argomenti più discussi del momento. In tanti, soprattutto politici, si sono espressi tra critiche, polemiche e messaggi di sostegno.

Prima in classifica

Secondo gli ultimi aggiornamenti pubblicati sulla pagina Lazio Pride, il capoluogo ciociaro continua ad essere il favorito, restando prima fra le sei città candidate: Albano Laziale, Latina, Ostia, Guidonia, Viterbo. Sempre più vicina la possibilità che sia Frosinone la prescelta della votazione social che avrà termine il 31 gennaio. Nel frattempo abbiamo chiesto a due giovani consiglieri comunali, Thaira Mangiapelo (Lega) e Daniele Riggi (Psi), di esprimere un loro pensiero in merito.

Siete favorevoli che sia Frosinone ad ospitare l'edizione 2019 del Lazio Pride?

No al Pride, sì ai diritti

Un No secco è arrivato dalla prima. Non un No ai diritti rivendicati dagli Lbgt+, ma alle modalità con cui si cerca di ottenerli. "Sono d'accordo con quanto affermato dall'assessore alle Pari opportunità della regione Veneto Elena Donazzan. - argomenta la Mangiapelo - In un'intervista ha dichiarato che Dovrebbero essere proprio gli omessuali a scatenarsi contro questa carnevalata. È di questo che si tratta. Ci sono modi e modi per chiedere il riconoscimento dei propri diritti, non solo legati alla sfera sessuale, ma in qualsiasi ambito. Vale per i disabili, vale per tante problematiche che attanaglliano la società e che troppo spesso vengono sottovalutate ed ignorate. E riallacciandomi alle affermazioni della Donazzan, credo che dovrebbero essere per primi gli omosessuali ad opporsi alla rappresentazione che altri al posto loro vogliono offrire dando un'immagine che non li appartiene. Sono favorevole invece ad organizzare giornate di sensibilizzazione organizzate in modo costruittivo e formativo e che non hanno bisogno di sfilate eccenttiche".

Una sfida per la città

Contro la strumentalizzazione che si è venuta a creare attorno ad una ancora neppure certa realizzazione della manifestazione, è il consigliere d'opposizione Riggi. "Si sta scatenando una guerra a priori su un'ipotesi non ancora certa. Credo che il Lazio Pride possa rappresentare una grande occasione per la città in termini sociali e culturali, ed anche organizzativi. Può essere letta come una sfida da affrontare per mostrare ad altri comuni che possiamo ospitare un evento di tale portata. Un'iniziativa che sicuramente farà attirare su di noi l'attenzione di molti, e noi potremo dimostrare che ne siamo in grado. Io sono sostenitore della libertà di espressione, chiunque sia il soggetto a metterla in pratica. Penso inoltre che il Lazio Pride riuscirà a portare un po' di colore, sia metaforicamente che letteralmente, in una città spenta". 

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