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Giovedì, 18 Aprile 2024
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Strage di Capaci ed emergenza Coronavirus, Ottaviani: "Sacrifici che hanno cambiato il Paese"

'Saremo persone migliori quando ci lasceremo alle spalle queste terribili esperienze?', si chiede il Sindaco di Frosinone. Nella Giornata della legalità, mentre sventola un lenzuolo bianco dal Comune, donate mascherine al Carcere da Ciacciarelli e Pegasus

In occasione della Giornata della legalità, celebrata in concomitanza dell’ormai 28esimo anniversario della Strage di Capaci e per la prima volta durante un'emergenza sanitaria, il Comune di Frosinone ha aderito assieme a migliaia di istituzioni al flash mob indetto dall’Anci su proposta di Maria Falcone. Quest’ultima attivista antimafia sin da quel 23 maggio 1992 in cui furono ammazzati suo fratello Giovanni, simbolo della lotta contro Cosa Nostra, nonché la moglie Francesca Morvillo, anche lei magistrato, e gli agenti della scorta Rocco Dicillo, Antonio Montinaro e Vito Schifani. Mentre dagli uffici comunali di Viale Mazzini sventola un simbolico lenzuolo bianco in ricordo delle vittime, il Sindaco del Capoluogo Nicola Ottaviani si chiede se “saremo tutti persone migliori, quando ci lasceremo alle spalle queste due terribili esperienze, quella della strage di Capaci e l'emergenza del Covid”.

Al personale civile e militare del Carcere di Frosinone, in questa giornata di celebrazioni, sono state donate mascherine dal consigliere regionale Pasquale Ciacciarelli in collaborazione con l'associazione Pegasus, presieduta da Antonello D'Abrosca. "Un segnale di vicinanza e stima - ha sottolineato Ciacciarelli - verso chi, quotidianamente, svolge un mestiere difficile, volto a garantire il rispetto delle regole, e a tenere alta la bandiera della legalità. È stato significativo farlo a 28 anni dalla strage di Capaci in cui perse la vita, per mano di Cosa Nostra, il magistrato Giovanni Falcone, insieme  a sua moglie Francesca e tre uomini della scorta. Il suo operato rivive ancora ed è la stella polare che guida l’impegno pubblico di noi uomini e donne della Lega”.  

La donazione di mascherine al Carcere di Frosinone-2

Dal Sindaco di Frosinone

“Possiamo senz’altro dire - dichiara lo stesso Ottaviani - che alcune persone, durante questi mesi, non sono diventate ‘migliori’, perché, semplicemente, già davano il 100% della loro umanità, delle loro energie, delle loro competenze alla nostra società, proteggendone i membri più fragili. Semplicemente, l’emergenza sanitaria – dalla quale, lo ricordiamo, non siamo ancora del tutto usciti - ha reso queste persone più visibili: stiamo parlando dei medici, del personale paramedico, delle donne e degli uomini delle forze dell’ordine, dei tanti volontari che hanno raggiunto anche la casa più isolata per portare a chi vi abitava, magari in solitudine, generi di prima necessità o medicinali”.

“Non so rispondere, dunque, alla domanda se questa esperienza ci abbia reso migliori - va avanti - ma posso senz’altro dire che ha insegnato o ribadito, per chi lo conosceva già, il valore della gratitudine. La gratitudine va praticata tutti i giorni, non solo oggi, nei confronti di tutti coloro che hanno permesso al nostro Paese di mantenersi forte, coeso, resiliente, nonostante il fondale nero, fatto di incertezza e difficoltà, in cui era precipitato a causa del coronavirus. Tutto l’anno, non solo il 23 maggio, dobbiamo celebrare i sentimenti di gratitudine anche verso alcune figure che hanno lottato perché il nostro Paese si mantenesse forte, coeso, resiliente, oltre che unito sotto le insegne della legalità, della giustizia, del coraggio”.

“Oggi, infatti, ricorre l’anniversario della strage di Capaci – conclude il Primo Cittadino del Capoluogo ciociaro - il Comune di Frosinone si inchina e tributa il proprio commosso omaggio al ricordo delle vittime, stringendosi attorno al dolore dei familiari. L’esempio e l’impegno di Giovanni Falcone, Paolo Borsellino, Francesca Morvillo, Rocco Dicillo, Antonio Montinaro, Vito Schifani, Agostino Catalano, Walter Eddie Cosina, Vincenzo Li Muli, Emanuela Loi, Claudio Traina camminano, ancora oggi, sulle gambe e nel cuore di tante donne e tanti uomini, soprattutto di tanti giovani: proprio grazie a loro, la nostra società diventerà finalmente più giusta e si libererà da ogni forma di rassegnazione e indifferenza, complici di ogni forma di illegalità”.

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