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Coronavirus, gli ultimi aggiornamenti rilevanti per la Ciociaria

Slitta, causa allerta meteo, l’allestimento della tenda pre-triage all'Ospedale di Frosinone. Intanto, oltre al caso sospetto di Fiuggi, si segue la vicenda dell'alatrense Lorenza Frasca, ormai da una settimana in quarantena a Tenerife con la sua famiglia

Da una settimana a questa parte, come annunciato dall’Assessore regionale alla Sanità Alessio D’Amato, la Protezione Civile ha realizzato l’ospedale mobile presso l’Istituto “Spallanzani” di Roma e, com’è già avvenuto nella provincia di Latina, sta man mano allestendo le tensostrutture pre-triage riservate ai potenziali casi sospetti di Coronavirus registrabili in 31 nosocomi laziali.

Complice l’allerta meteo in corso, però, non c’è ancora traccia di tende isolanti nei pressi del Pronto Soccorso dell’Ospedale “Spaziani” di Frosinone. Si resta in attesa, dunque, di un’area che non sia promiscua ed eviti così l’eventuale rischio di diffusione a discapito di pazienti in altro tipo di osservazione o emergenza. Generano, intanto, forte apprensione in tutta la Ciociaria il caso sospetto di Fiuggi e la vicenda della famiglia, quella dell'alatrense Lorenza Frasca, in quarantena da una settimana in un albergo di Tenerife.   

Il caso sospetto di Fiuggi

Nella tarda mattinata di oggi, lunedì 2 marzo, il Sindaco Alioska Baccarini è “stato contattato - ha reso noto - dal Direttore della Asl di Frosinone (Stefano Lorusso, ndr) il quale mi ha riferito che in queste ore una cittadina di Fiuggi si trova presso lo “Spallanzani” di Roma per accertare la sua eventuale positività al Coronavirus. In questo momento non c’è alcun caso di positività al Coronavirus a Fiuggi - ha giustamente precisato, infine, il Primo Cittadino - Sono in contatto con la struttura sanitaria romana per conoscere l’esito del test cui è stata sottoposta la nostra concittadina”.

Durante la Conferenza dei Sindaci - aveva già fatto sapere sabato scorso lo stesso Baccarini - presso la Asl di Frosinone è stato comunicato, ad integrazione di quanto già previsto dalla normativa nazionale e regionale, che anche la Corea del Sud e l’Iran sono state inclusi tra le zone considerate “epidemiologicamente a rischio”. Pertanto, il Comando e la Polizia Locale di Fiuggi, con l’impegno e la responsabilità di sempre, si sono subito attivati al fine di monitorare i flussi turistici che interessano la nostra città e di darne tempestiva comunicazione alle competenti Autorità sanitarie".

La famiglia in quarantena

Nel frattempo, continua la condivisione sui Social Network del video-appello in lacrime dell’alatrense Lorenza Frasca, in quarantena dal 25 febbraio in un albergo di Tenerife assieme a suo marito e alle figliolette di 5 anni e appena 21 mesi. È fortemente preoccupata per le sue bambine e ha già richiesto al Ministero degli Esteri e all’Ambasciata italiana di essere rimpatriati e, in caso di contagio, ricoverati presso lo "Spallanzani". Vicino, tra l'altro, a dove abita la famiglia in questione.  

Il video-appello di Lorenza

Molti di voi pensano che noi qui stiamo in vacanza - esordisce Lorenza Frasca, di Alatri ma residente a Roma - e che una quarantena in un 4 Stelle in Spagna sia una cosa carina. Non è assolutamente così. Stiamo malissimo e vogliamo tornare a casa. Ho due bambine. Se fossi qui da sola con mio marito, forse l’avrei presa come una vacanza come molti di voi credono, ma noi stiamo male”.

Riguardo alle figliolette

Le mie bambine non mangiano e hanno gli incubi - racconta - La piccolina di 21 mesi ha passato la notte a grattarsi e piangere, perché si vive in un ambiente non salubre, con persone che girano con queste maschere (indicando la sua, ndr) e questi guanti, che sembrano fantascientifici. Ogni tanto entrano queste persone vestite tipo dei robot, con delle mascherine, che gridano loro in una lingua che non conoscono e con toni non piacevoli. La piccolina ha 21 mesi e si tira giù la mascherina. Io mi auguro che tanti di voi che abbiano dei figli cerchino un po’ di immedesimarsi in quello che io sto passando”.

Rispetto alle mascherine

Non servono a niente - lamenta - Alle mie bambine sono state fornite anche maschere peggiori, praticamente con una velina. Come loro giocano e ridono, si bagnano. Quindi la cosa che io penso è che, se noi rimarremo qui, finiremo per ammalarci. Finirò per ammalarmi in un posto lontano da casa, a quattro ore e trentacinque minuti di volo, dove non ho nessuno che possa prendersi cura di loro”.

Le richieste al Ministero degli Esteri

“Ho chiesto questo alla Farnesina questa notte (lo scorso primo marzo, ndr) - spiega - Chiedo questo da una settimana, di fare la quarantena, e rispetto tutti i protocolli internazionali e nazionali, ma in un posto in cui, qualsiasi cosa mi succeda, qualcuno si possa prendere cura delle mie figlie. La Farnesina non mi risponde più alle mie e-mail, perché c’è il console che, devo dire, è gentilissimo e carinissimo ma a quanto ho capito non è che può decidere per noi”.  

Nazioni a confronto

Il Governo inglese - riporta in conclusione Lorenza Frasca - ha fatto fare i tamponi a tutti i loro ospiti. Tra 24 ore, gli ospiti negativi potranno abbandonare l’hotel. Gli ospiti malati, credo, torneranno a curarsi in Inghilterra. Con tutto il rispetto per la Spagna, un Paese che adoravo - il Governo un po’ meno, visto che mi sento prigioniera – non capisco di chi sia la responsabilità, dell’Italia o della Spagna. Io vivo a un chilometro dallo “Spallanzani”. Se mi ammalo, non voglio essere curata dove io non pago le tasse, non mi sento cittadina, non comprendono la mia lingua. Voglio tornare a casa, voglio che il mio Governo si preoccupi di me e delle mie bambine”.

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