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La Questura è un forno, in alcune stanze temperature fino a 38 gradi

L'impianto di condizionamento è ko e gli agenti sono costretti a lavorare in situazioni intollerabili. Chiesto l'intervento urgente dell'Amministrazione

Temperature da forno negli uffici della Questura di Frosinone. Una situazione divenuta intollerabile per gli agenti che sono costretti a lavorare in condizioni disumane. A denunciare quanto accade sono stati i rappresentati dell'FSP Polizia di Stato che ieri hanno effettuato un sopralluogo negli edifici di via Vado del Tufo, dopo le numerose segnalazioni dei poliziotti. "Le temperature registrate negli ambienti di lavoro - scrivono in una notanon sono risultate adeguate alle attività svolte dai lavoratori in ragione della completa avaria dell’impianto di climatizzazione della palazzina “Questura” e della Polizia Stradale". 

Rischi per la salute

"I rappresentanti dell’FSP Polizia di Stato, hanno così potuto accertare, alla presenza del Vicario del Questore e del Medico competente, che tale circostanza rende - a parere di questa O.S. - gli ambienti di lavoro assolutamente invivibili, anche in relazione alle peculiari caratteristiche strutturali della Questura di Frosinone che presenta “vetrate a tutta parete”, con temperature interne che si avvicinano in tutto l’arco della giornata ai 35 gradi centigradi fino a punte di 38 gradi per quelli esposti a sud, come è stato rilevato dal medico competente, dal quale si attende responso ufficiale. L’anomalia che si trascina da diverso tempo, e che non pare di immediata risoluzione, - sebbene la Questura di Frosinone abbia già attivato le procedure del caso al fine di riportare la situazione in un alveo di normalità - sta assumendo ormai contorni intollerabili con il personale costretto a lavorare in condizioni micro climatiche ai limiti della sopportazione con grave rischio per la salute.

L'Amministrazione si attivi

Gli stessi poliziotti degli uffici della Questura di Frosinone che hanno incontrato il medico competente, hanno personalmente rappresentato la necessità dell’Amministrazione di intervenire immediatamente, in quanto tali condizioni lavorative sono oggettivamente (e fisicamente) non tollerabili a lungo andare - nelle more del ripristino dell’impianto di condizionamento, che nel migliore dei casi non avverrà prima di uno/due mesi - lamentando patologie quali affezioni alle vie respiratorie, eccessiva sudorazione, irritazione agli occhi, mal di testa ed altro.

15 gradi oltre il limite

La normativa prevenzionale fissata dal D. Leg.vo 81/08 se da un lato impone al datore di lavoro la responsabilità di identificare i fattori di rischio, in quanto costituenti un pericolo per la salute e la sicurezza, dall’altro quella di adottare adeguate misure di intervento al fine di prevenirlo , di eliminarlo o ridurlo. Secondo l’allegato 4 del Dlgs 81/08, (Temperatura dei locali) "La temperatura nei locali di lavoro deve essere adeguata all'organismo umano durante il tempo di lavoro, tenuto conto dei metodi di lavoro applicati e degli sforzi fisici imposti ai lavoratori" mentre la norma tecnica ISO 7730 prevede che per un'attività sedentaria (di tipo intellettuale) la temperatura adeguata è di circa 23-25°C in estate. Un dato questo che nel caso di specie si commenta da se, confligge con i dati riscontrati in Questura e non ha bisogno di ulteriori commenti. L’amministrazione è stata quindi invitata ad adottare con urgenza, ogni qualsiasi utile misura organizzativa volta a prevenire ogni possibile rischio per la salute dei dipendenti con riserva di intraprendere, nell’eventuale insorgenza di malori od infortuni in danno di dipendenti, ogni opportuna iniziative di tutela nelle opportune sedi".

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