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Attualità Cavoni / Via Piave

Disagi e proteste in strada per i riscaldamenti spenti in alcune scuole del capoluogo (foto)

Gli alunni dell'istituto superiore Brunelleschi in corteo di protesta da Via Piave a Piazza Gramsci

Non si fermano i disagi e le proteste degli studenti del Brunelleschi di Frosinone. L'istituto superiore che ospita Ragioneria e Geometri è già da diverse settimane al freddo causa caldaia non funzionante. Le temperature negli ultimi giorni sono in picchiata e sul frusinate l'inverno si è fatto già sentire dai primi di novembre.

La manifestazione

Proprio per questo il problema si è accentuato particolarmente negli ultimi giorni, tanto che gli studenti hanno deciso prima di non entrare nell'edificio scolastico e poi di organizzare una manifestazione di protesta con un corteo autorizzato che partirà da Via Piave fino a Piazza Gramsci, sede dell'amministrazione provinciale che, ricordiamo, ha la competenza degli istituti superiori sul territorio. In Provincia è stato comunque già affrontato il problema all'impianto di riscaldameno del Brunelleschi e tutto dovrebbe tornare nella norma già a partire dalla prossima settimana. Studenti che hanno manifestato anche e soprattutto per il possibile cambio di sede nella struttura che ora ospita lo Scientifico.

Frosinone manifestazione studenti Brunelleschi

I riscaldamenti all'Istituto Comprensivo dei Cavoni invece sono stati riaccesi

Anche la scuola elementare Cavoni, Istituto Comprensivo quarto di Frosinone, presentava lo stesso tipo di problema, con alcuni genitori che, nei giorni più freddi di quest'uggioso novembre, avevano preferito far restare i propri figli a casa. Questa scuola, ricordiamo, non essendo superiore, è di competenza del Comune. Il dirigente scolastico, tramite una nota mandata ai docenti e ai genitori degli alunni, aveva precisato che aveva tenuto a sollecitare il Comune per farsi mandare il pezzo di ricambio della caldaia. Cosa avvenuta proprio ieri, con gli alunni che sono dunque tornati al caldo e a frequentare le lezioni in piena comodità.

La nota dei sindacati scolastici

Le Organizzazioni Sindacali della Scuola Flc Cgil, Uil Scuola, Snals Confsal, Gilda Unams in merito al dimensionamento degli istituti di istruzione secondaria di secondo grado del comune di Frosinone, visto il Decreto del Presidente della Provincia n° 106 dell’08/11/2019  che si limita ad unificare i due istituti sottodimensionati (l’Istituto Professionale Angeloni e l’istituto Tecnico Commerciale e per Geometri Brunelleschi-Da Vinci), nel confermare la propria proposta di costituzione di poli scolastici omogenei per tipologia (liceali, tecnici, professionali), ribadiscono il proprio  parere contrario al Decreto dell’Amministrazione provinciale, come già espresso nel tavolo provinciale sul dimensionamento, in quanto:
-    Non risponde alle Linee guida regionali (deliberazione n. 522 del 30.07.2019) che perseguono la costituzione di Poli omogenei, ma anzi costituisce un altro Polo ex-novo anch’esso non omogeneo;
-    Non è coerente con la decisione, presa collettivamente già due anni fa, di istituire un apposito tavolo tecnico al fine di pervenire ad una soluzione condivisa, così come avvenuto per il Comune di Cassino, che permettesse la riorganizzazione degli istituti interessati in Poli omogenei.

Le OO.SS. sottolineano, inoltre, che la soluzione strutturale e di dislocazione degli istituti che l’Amministrazione intende perseguire non produrrà, almeno per il prossimo anno, alcun risparmio economico rispetto alle sedi scolastiche attualmente ubicate in strutture in affitto; il che appare quantomeno singolare, visto che lo stesso Ente provinciale, fin dalla costituzione del Tavolo tecnico, aveva chiesto di individuare una soluzione condivisa che potesse perseguire anche questo obiettivo. Tale risparmio economico (perlomeno i circa 250.000 € all’anno dell’attuale sede dell’IIS “Angeloni”), come più volte rimarcato, avrebbe risposto nell'immediato futuro a scelte responsabili e condivise nell'ambito dell’edilizia scolastica provinciale che dovrebbe costituire per le istituzioni tutte una priorità in tema di politica scolastica. Un evidente mancato risparmio che risulta peraltro in contrasto con quanto evidenziato nello stesso decreto n. 106 che prevede di “rendere la rete scolastica provinciale assolutamente conforme alla norma generale del contenimento della spesa pubblica”
 

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