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G8 di Genova 2001, ventidue anni dopo un monito costante

Giovani Democratici, Federazione Frosinone, ricorda le proteste di uno dei più controversi forum politici degli ultimi anni

Nel luglio del 2001, Genova fu teatro di uno dei G8 più controversi nella storia dell'incontro tra le principali potenze economiche del mondo e l'Unione Europea. Centinaia di migliaia di manifestanti, noti come "No-global", si riversarono nelle strade della città, esprimendo il loro dissenso verso il modello di sviluppo economico portato avanti dal G8. In questa memoria storica, le ribellioni di Genova vengono ricordate e analizzate dal punto di vista dei Giovani Democratici, Federazione di Frosinone, che riflette sulle implicazioni durature di quel tumultuoso periodo.

Le proteste si dimostrarono intense e sfociarono in violenti scontri tra i manifestanti e le forze dell'ordine. Il governo italiano decise di blindare la città e riempirla di forze di sicurezza, ma mancò un piano organizzativo coordinato con le associazioni dei manifestanti, portando a confusione e risultati catastrofici.

Tra gli eventi più gravi, ricordiamo la morte del giovane protestante Carlo Giuliani, ucciso da un colpo di pistola sparato da un carabiniere durante gli scontri, e i violenti pestaggi contro gli attivisti del Genoa Social Forum, insieme alle segnalazioni di torture nella caserma di Bolzaneto.

Ventidue anni dopo, le ferite aperte dalle proteste di Genova rimangono ben visibili.

Genova ha lasciato in eredità una serie di domande irrisolte e le richieste di verità e giustizia continuano a farsi sentire. "Le proteste di Genova sono un monito costante sui problemi che infettano l'apparto di pubblica sicurezza, il riflesso di una classe politica che sembra non aver rinunciato del tutto al mezzo della cieca violenza per controllare il potere e marginalizzare le fazioni antagoniste. Non mancano episodi recenti a corroborare tale ipotesi.

Dopo ventidue anni dallo Stato non si sente che un colpevole silenzio. Coloro i quali all'epoca deresponsabilizzarono le forze di polizia oggi si trovano al potere. Mancano ancora i codici identificativi sulle uniformi e i processi celebrati dopo la tragedia si sono risolti in condanne lievi, inefficaci ad allontanare i colpevoli dall'apparato statuario.

Caldarozzi, vicedirettore del Cso condannato a tre anni e otto mesi, nel 2017 diventerà vicedirettore della Dia. Luperi, direttore Ucigos condannato per gli stessi reati, verrà promosso nell'Aisi. Vengono condannati a tre anni e otto mesi anche i funzionari Gava e Troiani, che nel 2020 diventeranno vicequestori", ci ricordano i Giovani Democratici Federazione di Frosinone. 

Il G8 di Genova del 2001 continua ad essere un emblema nella lotta per i diritti civili, la giustizia e la trasparenza nelle operazioni di sicurezza.Ventidue anni dopo, Genova e l'Italia tutta, continuano a ricordare la morte di un giovane e la necessità - sempre più palese - di un dialogo costruttivo con le nuove generazioni, con il futuro di questa Nazione. 

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