La città di Ceccano esclusa dai finanziamenti per il Giubileo 2025: il PCI punta il dito contro l'amministrazione
"Ancora una volta la città perde grandi opportunità che sarebbero state importanti per migliorare la qualità della vita dei ceccanesi"
Con grande delusione per la comunità locale, il Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, firmato l'8 giugno 2023 e registrato successivamente alla Corte del Conti il 13 giugno 2023, ha escluso la città di Ceccano (Frosinone) dai finanziamenti destinati ai preparativi del Giubileo del 2025. Tale decisione ha sollevato - a gli occhi del PSI sezione Sandro Pertini di Ceccano - interrogativi sulla gestione dell'amministrazione comunale guidata dal sindaco Caligiore.
La recente pubblicazione del "Programma dettagliato Giubileo chiesa cattolica 2025" ha evidenziato che la città dei Conti non beneficerà di alcun finanziamento per la realizzazione di importanti interventi di riqualificazione. Nel frattempo, il vicino Comune di Alatri riceverà un finanziamento di 500.000 euro per due progetti di recupero riguardanti piazza Pietro Rosa e piazza Luigi Pietrobono, entrambe situate nel centro storico. Questi interventi prevedono la creazione di una nuova pavimentazione in cubetti di pietra, in netto contrasto con la presenza di asfalto nel centro storico di Ceccano e per la quale è scoppiata recentemente una polemica.
Inoltre, sempre il PSI fa notare che "il Comune di Palombara Sabina ha ottenuto finanziamenti per l’ingente somma di 2.500.000 euro per due interventi specifici: il primo riguarda la riqualificazione del centro storico, il secondo prevede la realizzazione di un moderno Palazzetto dello Sport. Dal crollo avvenuto nel 2012 a causa di una copiosa nevicata il Palazzetto dello sport di Ceccano non è stato più ricostruito nonostante le promesse elettorali fatte da Caligiore per accaparrarsi voti.
Saper ricevere finanziamenti così importanti servirebbe a migliorare la città rendendola più fruibile, a misura di uomo. Ciò contribuirebbe ad appianare il divario sociale creatosi ormai tra chi ha la possibilità di far praticare sport ai propri figli privatamente e chi, con il crollo del palazzetto, si è trovato senza un luogo dove far praticare sport".
