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Lazio, in scena la via crucis dei pendolari laziali

I passeggeri della Tivoli-Roma costretti a slalom tra rifiuti e pozze d’acqua; pioggia nei vagoni della Nettuno-Roma; ritardi cronici uniti all’assenza totale di informazioni, anche per la vincitrice del «Trofeo Caronte» 2013

I passeggeri della Tivoli-Roma costretti a slalom tra rifiuti e pozze d’acqua; pioggia nei vagoni della Nettuno-Roma; ritardi cronici uniti all’assenza totale di informazioni, anche per la vincitrice del «Trofeo Caronte» 2013 Una Regione in movimentoche Legambiente ha assegnato alla peggior linea pendolari: la Roma-Velletri; Cassino-Roma: due treni guasti giornata d’inferno per i pendolari della Roma-Cassino (Lunedì 3 Febbraio 2014); Guasto elettrico treni bloccati sulla Roma Velletri (3 Marzo 2014); Treno guasto alla stazione di Zagarolo nuovi ritardi per Roma (Mercoledì 12 Marzo 2014).

Questi sono alcuni titoli comparsi sulla stampa regionale nel bimestre Febbraio-Marzo 2014.

È l’amaro ritratto dei pendolari laziali che ormai non credono più alle promesse istituzionali né tantomeno gioiscono per le belle notizie che Trenitalia e la Regione Lazio hanno annunciato con l’arrivo di 26 nuovi treni Vivalto per le ferrovie regionali ma, loro, i pendolari, restano scettici e non si rallegrano affatto. Infatti non c’è giorno che nell’ambito del trasporto Regionale Laziale non avvengano situazioni incresciose con cause ed effetti sommamente deleteri. Carrozze strapiene con treni non in grado di soddisfare la domanda con passeggeri che si accalcano sulle banchine e molto spesso sono costretti ad aspettare il treno successivo o addirittura a rinunciare al viaggio.

Ancora più grave è che non vi sono segnali di interventi dei gestori (Atac –Cotral- Trnitalia e Metro), mentre chi è preposto alla sorveglianza del settore non dà alcun segno di interesse per questo gravissimo problema. Ogni giorno si verificano ritardi, soppressioni di corse, guasti di ogni genere al trasporto sia rotabile che su gomma, con grave danno per l’utenza pagante. I notevoli disagi si aggravano poi per la mancanza di coordinamento tra il trasporto ferroviario e il trasporto locale su gomma. (Si pensi che un pullman “di scambio” cioè destinato all’attesa di un treno pendolare, in una qualsiasi stazione ferroviaria della Regione, parte all’orario indicato dal cartellino di bordo anche se il treno ha un ritardo di pochi minuti, lasciando a terra, specialmente nel tardo pomeriggio, lavoratori che hanno lasciato le loro abitazioni all’alba). E’ necessario un drastico cambiamento di rotta per evitare che lo stato di fibrillazione dei pendolari del Lazio sfoci in manifestazioni di violenza. Ormai prendere i mezzi pubblici significa imbarcarsi in un’avventura senza fine. Le conseguenze di questa situazione paradossale gravano pesantemente sulle spalle delle migliaia e migliaia di lavoratori che quotidianamente si servono dei treni per raggiungere il posto di lavoro e per ritornare al luogo di residenza. Mai, poi, come in questo periodo si registra da parte dell’utenza un vero e proprio assalto al trasporto pubblico a Roma, in Provincia e in Regione. Varie sono le cause che hanno prodotto questo effetto:l’aumento della benzina;l’impossibilità di parcheggiare gratuitamente e/o il relativo alto costo della sosta; il desiderio della gente di evitare/limitare l’inquinamento. Mentre per il regolamento del trasporto dei capi bestiame (pecore, maiali, cani, cavalli e chi più ne ha ne metta) la legge è molto severa per la tutela della salute di questi animali, tanto è vero che i mezzi di trasporto del bestiame sono soggetti a ripetuti controlli da parte delle forze dell’ordine, questo, purtroppo, dicono i pendolari, non succede per il trasporto delle persone sui mezzi pubblici i cui gestori non sono stati capaci di adeguare l’offerta di trasporto alla domanda che negli ultimi anni ha visto un innalzamento esponenziale.E’ quindi necessaria la ricetta delle tre “P” per migliorare la vita dei pendolari: Posti a sedere, Puntualità e Pulizia. Ma sembra che le tre “P” siano ancora tutte da conquistare. Ciò migliorerebbe la qualità della vita (più spazio per il tempo libero e per la famiglia, protezione delle radici culturali e delle tradizioni, difesa della salute dei cittadini da polveri, smog, stress), ed alla salvaguardia dell’ambiente attraverso la riduzione dell’inquinamento grazie a tecnologie e macchinari più ecologici. E se tutto questo è impossibile perché allora non abbassare le tariffe dei biglietti e degli abbonamenti anche per stare in sintonia con il servizio scadente che offre la Roma-Ostia e la Metro B: vedi, sovraffollamenti guasti e ritardi E che dire,poi, dei bus Cotral andati a fuoco nel mese di Febbraio 2014 sulla A/24 Subiaco-Roma? Ma questa è un’altra storia.

Giorgio Alessandro Pacetti ex Presidente della Consulta dei Comitati Pendolari del Lazio

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