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Paliano, ecco i bandi per l’assegnazione dei terreni della Selva "regionale" a vocazione agricola ed enologica

Tutte le informazioni sugli 8 appezzamenti di terra che potranno essere presi in gestione per trenta anni

Dopo tanti annunci e discussioni a vanvera finalmente hanno preso forma i bandi per la gestione dei 176 ettari della proprietà regionale della Selva di Paliano data in concessione trentennale al comune. Ovviamente tra tutta questa terra manca quella più importante e bella ovvero quella dell’ex Parco uccelli del principe Ruffo che è andata all’asta ed è stata acquistata da una società di Frosinone che anche quest’anno ha promesso che entro aprile riaprirà al pubblico.

Un po’ di storia

Com’è ormai noto la Regione Lazio che detiene 188 ettari di terreno all’interno della Selva di Paliano, nella maggior parte dislocati dietro le proprietà Nicoli e Schina, ha deciso nel settembre scorso di affidare questi terreni al Comune di Paliano ricevendone un canone annuo di 12.000 euro per trenta anni a condizioni che i terreni tornassero a produrre delle tipicità che sono state individuate negli 8 lotti, il più grande di oltre 44 ettari e il più piccolo di poco superiore i 5 ettari che verranno dati in gestione con i bandi che sono partiti in giorni.

I vincoli del monumento naturale

E’ bene ricordare che tutti i terreni sono sottoposti alle normative dei vincoli del Monumento Naturale, imposto sempre dalla Regione Lazio. Praticamente i terreni messi al bando hanno un costo di gestione di 200 euro ad ettaro e le nuove strade per raggiungere i lotti che verranno costruite con un fondo di 100 mila euro resteranno di proprietà regionale.

L’assegnazione dei lotti

Lotti che saranno assegnati con criteri di “offerta economicamente vantaggiosa” con un fitto annuo. Sono ammessi a partecipare alle gare: “coltivatori diretti iscritti all’INPS, imprenditori agricoli, imprenditori agricoli professionali iscritti all’INPS in qualità di coltivatore diretto o imprenditore agricolo professionale, che non si trovino in situazioni che comportino la perdita o la sospensione della capacità a contrattare con la pubblica Amministrazione” per la durata di concessione per 30 anni (superiore quindi ai 29 anni con fine diritto di riscatto da parte degli agricoltori).

La suddivisione dei lotti

Ma entriamo nel dettaglio dei lotti che sono finiti al bando: Lotto n. 1 di 40,25 ettari per un valore di bando minimo di 241.000 euro trentennale. Lotto n. 2 di 44,66 are per un valore di 267,942, lotto n. 3 di 24 ettari,  e 61 are per un valore di 147,630 euro. Lotto n. 4 15,49 ettari per un valore di 92.910 euro. Lotto n.5 di ettari 8,49 per un valore di 53.366 euro. Lotto n. 6 di 29,33 are per un valore di 175.992. Molto interessanti i lotti n. 7 di 5,27 ettari dove è previsto che si possa fare il mantenimento del paesaggio agrario per attività di fattoria didattica: piantagioni di piccoli frutti: Lamponi, mirtilli, more e ribes. Mentre nel successivo lotto N. 8 di 7,57 ettari è previsto che si possa fare attività all’aria aperta eco turistica. Cosa significhi non è dato a sapere. Negli altri lotti è prevista la piantagione di Cesanese DOCG, delle olive rosciola, oppure la produzione biologica di reimpianti di vigneti, girasoli. 

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