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Patrica, la nuova frontiera dei rifiuti inerti

Presentato un progetto per la gestione di questa tipologia di rifiuti per oltre 300 mila tonnellate l’anno

“A nulla valgono le grida di dolore della valle del Sacco scesa in manifestazione unitaria il 13 aprile a Frosinone sotto una pioggia battente ma con la forza che la contraddistingue. Nel nostro territorio si continuano a proporre progetti di impianti legati al ciclo dei rifiuti, al di fuori di ogni pianificazione (continuiamo ad essere in attesa del nuovo piano  regionale dei rifiuti) e  di ogni criterio di rispetto per l’ambiente. Si continuano a proporre insediamenti  lungo il corso del fiume, in aree sottoposte ai vincoli del Sito di Interesse Nazionale di cui deve essere verificato il grado di inquinamento, facendo prevalere la logica del profitto al rispetto dell’ambiente”. Queste le parole degli esponenti del Coordinamento Interprovinciale Ambiente e Salute Valle del Sacco e bassa valle del Liri.

Ora si insiste su Patrica (Fr) luogo già pesantemente compromesso a livello ambientale, ma che risveglia continuamente appetiti. Da tempo si è aperto un nuovo fronte  sul terreno ciclo dei rifiuti, quello del trattamento degli inerti, si tratta di una categoria molto ampia che passa da rifiuti derivanti dalla costruzione di edifici,  a estrazione di miniera e cava, da raffinazione del petrolio a terreni prelevati da siti contaminati, a trattamento delle acque reflue e altri ancora.

Questo in sintesi è il progetto, tutta la documentazione al link https://regionelazio.app.box.com/v/027-2018, della Minotti Lavori SRLS sempre a Patrica e sempre nell’area industriale a gestione ASI. Progetto presentato a metà dello scorso anno e in fase istruttoria presso gli uffici preposti della regione Lazio per una capacità di trattamento con successiva presentazione in Autorizzazione Integrata Ambientale di 300.000 tonn/anno.

Inaccettabile nel modo più categorico in riferimento a quanto detto precedentemente oltremodo all’interno del Sito di Interesse Nazionale (SIN) la cui fotografia reale post-caratterizzazioni si avrà entro il 2023 secondo l’Accordo Quadro di Programma per cui la logica impone precauzione massima

Nell’istruttoria sono stati già espressi pareri, alcuni positivi in base alla collocazione dell’impianto in una area a destinazione industriale. L’amministrazione Comunale si sofferma sulla richiesta di integrazioni al progetto relative all’inquinamento indotto dal traffico veicolare, all’ utilizzo di terre e rocce di scavo ed alla collocazione in area SIN che richiede il parere ministeriale. Successivamente il Comune di Patrica, in data 31.01.19, fa richiesta di archiviazione del procedimento per difetto di applicazione dell’istruttoria e per  mancato rispetto dei tempi previsti per l’integrazione documentale in riferimento alle normative vigenti, che però erano state inviate dal proponente in data 22.01.19 ma non pubblicate nell’apposita spazio web dell’area VIA della Regione Lazio e comunque in ritardo rispetto ai tempi normativi. In ogni caso ad oggi non risultano contro risposte dall’ente autorizzativo.

Tra le note degli Enti interpellati spicca però la relazione dell’Arpa Lazio del 16.11.18 che in 18 pagine descrive il quadro catastrofico dell’area in oggetto.

Lo stato delle acque superficiali del fiume Sacco da Colleferro a Falvaterra -come risulta dai dati delle centraline di rilevamento- risulta essere in gran parte “SCARSO” per i parametri ecologici e “NON BUONO” per i parametri chimici. Quelle sotterranee non fanno testo in quanto sono verificate solo in due punti per i parametri chimici su Anagni.

Della qualità dell’aria vengono confermati i rilevamenti delle centraline che già conosciamo, introducendo però un rilevamento specifico su Patrica nel 2017 che riporta 56 superamenti per le PM10, oltre la normativa di Legge.

A questo punto si passa al comparto suolo e acque sotterranee e qui la situazione è desolante.

Ex Discarica Comunale Valesani/Le Cese: per il terreno superamenti per Vanadio e Arsenico; per le acque sotterranee Piombo totale e Ferro.

Chemi SPA: per le acque di falda concentrazioni rilevanti (CSR) di 1,2 –Dicloropropano, Tetracloroetilene, Tricloroetilene, 1,1- Dicloroetilene, 1,2- Dicloroetilene (cis) e concentrazioni superiori (CSC) di 1,2- Dicloroetilene (cis+trans), 1,1,2-Tricloroetano, 1,1- Dicloroetilene, Triclorometano, Sommatoria Organo Alogenati, 1,2 Dicloroetano.

Mater Biopolymer SRL: per le acque sotterranee campioni ARPA superamenti (CSC) per Arsenico totale, Cromo totale, Ferro totale, Nichel Totale, Piombo totale, Manganese disciolto, Manganese totale e Nitriti; campioni della Ditta superamenti per Antimonio, Ferro e Manganese disciolti. Per i terreni nessun superamento.

Ditta Rizzi Francesco per l’Ambiente: per i terreni superamenti (CSC) per i parametri Arsenico, Vanadio, Cobalto, Stagno, Piombo, Cromo totale, Nichel, Selenio, Idrocarburi C>12 e Diossine/Furani (quest’ultimo parametro in un solo topsoil), per le acque sotterranee superamenti per Alluminio, Berillio, Cromo totale, Ferro, Nichel, Piombo, Manganese, Arsenico e Triclorometano.

Klopman International SRL: per le acque sotterranee superamenti (CSC) per Alluminio, Triclorometano, Cloruro di vinile, Tricloroetilene, Tetracloroetilene, 1-2, Dicloroetilene e Sommatoria organoalogenati.

Fosso Vadisi: concentrazioni significative di Arsenico, Cadmio, Zinco, Cromo Totale, Cromo VI, Piombo, Mercurio, Nichel, Stagno/organo Stannici, Rame, Cianuri, Solventi Organici aromatici (BTEXS), Idrocarburi C>12 e C<12, Grassi ed Olii Vegetali ed Animali, Fenoli (2-clorofenolo, 2,4-diclorofenolo, 2,4,6-triclorofenolo, Pentaclorofenolo)

Ex discarica comunale Gorgona: per i terreni superamenti (CSC) di Idrocarburi C>12; per le acque sotterranee di Alluminio, Arsenico, Cobalto, Ferro, Nichel, Piombo, Selenio, Manganese, Tallio, Solfati e Ammoniaca. I rilevamenti della Ditta superamenti (CSC) di Arsenico, Ferro, Nichel, Manganese, Solfati, Ammoniaca e Idrocarburi totali.

BERG SpA (ex DSI SRL/SpA: per i terreni superamenti (CSC) di Berillio; per le acque sotterranee (CSC) Alluminio totale.

Gabriele Group SRL: per le acque sotterranee superamenti (CSC) per il Cromo totale, successivamente solo per Manganese e Ferro.

L’ARPA Lazio fa rilevare che per altre attività produttive nei pressi “gli interventi ispettivi effettuati presso alcuni degli insediamenti sopra citati hanno comportato la comminazione di sanzioni amministrative nonché segnalazioni all’Autorità Giudiziaria ai sensi dell’art. 29-quattuordecies del D.lgs 152/06.

In conclusione la relazione riporta quanto segue: “In considerazione di quanto sopra, si ritiene che l’area oggetto di intervento sia da considerarsi affetta da particolare criticità ambientale e pertanto si invita codesta Autorità competente a tenere conto degli eventuali effetti derivanti dal progetto in correlazione al cumulo con gli effetti derivanti da altri progetti esistenti e/o approvati.

A questo punto gli uffici della regione Lazio non possono che prendere in seria considerazione il parere dell’Ente di Controllo preposto e -unitamente alle richieste dell’Amministrazione Comunale- archiviare il procedimento.

Il Coordinamento Interprovinciale Ambiente e Salute esaminata la documentazione relativa al progetto e valutate le probabili ripercussioni ambientali  esprime preoccupazione e chiede che il procedimento sia dichiarato concluso con un parere negativo. In caso contrario i cittadini di Patrica e della valle del Sacco dovranno mettere in atto le contromisure del caso, peraltro a loro congeniali".

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