rotate-mobile
Lunedì, 29 Aprile 2024
Festa della Liberazione

Perché si festeggia il 25 aprile: la storia e le abituali polemiche

Come ogni anno, in Italia si celebra la data del 25 aprile, giorno in cui viene ricordata la liberazione dal regime fascista e dall'occupazione nazista durante la Seconda guerra mondiale

Oggi, martedì 25 aprile, si celebra in Italia la 'Festa della Liberazione'. Il motivo? Questa festività nazionale, istituita nel 1949, ricorda e celebra la fine del regime fascista e il termine dell'occupazione nazista durante la Seconda guerra mondiale, simbolicamente associata al 25 aprile 1945. Proprio in quella fatidica data infatti avvenne la liberazione dall'occupazione nazifascista delle città di Milano e Torino, sebbene la guerra continuò ancora per qualche giorno, fino ai primi di maggio. Un giorno che, come ogni anno, non manca di suscitare qualche polemica, nonostante si tratti di una celebrazione simbolo per tutto il popolo italiano.

Perché si festeggia il 25 aprile

La giornata ha assunto nel tempo un alto valore simbolico divenendo l'emblema della Resistenza militare e politica attuata sul territorio italiano dalle forze partigiane. Con un decreto legislativo del governo italiano provvisorio datato 22 aprile 1946 il 25 aprile venne dichiarato per la prima volta 'festa nazionale' limitatamente all'anno 1946, prima di essere ufficialmente riconosciuto come giorno festivo tramite la legge n. 260 del maggio 1949, presentata da Alcide De Gasperi in Senato nel settembre 1948, in quanto "anniversario della liberazione".

Le polemiche del 25 aprile

Come ogni anno, con l'arrivo del 25 aprile, tornano anche le solite polemiche. L'annosa questione è sempre la medesima: nonostante si tratti dell'anniversario della riconquista della libertà, alcuni la vedono come la vittoria di una parte di italiani sull'altra, ossia quella che in quel periodo era stata favorevole a Benito Mussolini. Una questione che torna sempre, considerando che tutt'oggi esistono degli estimatori del fascismo e del suo principale interprete, come testimoniato dagli striscioni inneggianti al Duce comparsi in diverse città italiane proprio alla vigilia della Festa della Liberazione. Una polemica 'storica', se così la vogliamo definire, a cui si vanno ad aggiungere le schermaglie tra i vari partiti politici di oggi.

Il messaggio del Presidente della Provincia di Frosinone, Luca Di Stefano

Oggi celebriamo la forza, il coraggio e la determinazione di tutte le persone che hanno lottato per la libertà e per la democrazia. Il 25 aprile ci ricorda il valore della pace, dell'unione e della solidarietà tra i popoli. Nei nostri cuori risuonano le voci di coloro che si sono sacrificati per la nostra libertà, per la nostra dignità e per la nostra giustizia sociale.

"Oggi più che mai, - ha detto il presidente della Provincia di Frosinone, Luca Di Stefano - dobbiamo prenderci cura delle conquiste fatte nel corso degli anni, della nostra democrazia, dell'importanza dei diritti e delle libertà fondamentali. Dobbiamo lottare contro ogni forma di discriminazione, di violenza e di razzismo che minaccia la nostra società". "Unirsi per la libertà, - ha concluso - il rispetto e la giustizia sociale è fondamentale per costruire un futuro migliore per tutti noi".

Il messaggio dell'onorevole Nicola Ottaviani

"Il 25 aprile è la festa di tutti gli italiani, di una Nazione intera. E’ la festa dei partigiani, dei cattolici, dei liberali, dei laici, dei repubblicani di tutti coloro che hanno creduto che il nostro Paese dovesse essere liberato dalla dittatura. E tutte le dittature, nessuna esclusa, sono contrarie ai principi della democrazia, della libertà. Per questo il 25 aprile è il simbolo non solo della liberazione dell’Italia, ma dalla tirannia. Questa data rappresenta per tutto il popolo italiano l’anniversario della propria rinascita, sulla base dei valori di dignità, libertà e pace, che la guerra aveva sepolto e che sembravano persi per sempre. Da questi ideali, la nostra Nazione ha ripreso il suo cammino, basato sulla Democrazia, sulla partecipazione, sul superamento delle divisioni, per porre al centro della riflessione il valore dell’unità e della pace.

A chi ha permesso tutto questo, anche a costo della propria vita, dobbiamo rivolgere un commosso ringraziamento: che il loro esempio e il loro ricordo imperituro siano ancora di monito alle generazioni, presenti e future". E' quanto ha dichiarato l'onorevole Nicola Ottaviani (Lega), segretario della commissione Bilancio della Camera dei Deputati, in occasione delle celebrazioni per il 25 aprile.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Perché si festeggia il 25 aprile: la storia e le abituali polemiche

FrosinoneToday è in caricamento