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Fiume Sacco, l'emergenza arriva in Regione. Lega: "Consiglio straordinario e interrogazione"

Si lavora su più fronti. La Procura ha delegato la Polizia municipale dei diversi comuni coinvolti di rintracciare le fonti di sversamento, a coordinare le operazioni sarà la Polizia provinciale

Il massacro del fiume Sacco e dell'intera Valle in cui scorrono le sue acque, è ormai sotto gli occhi di tutti. Nessuno può più negare di sapere, nessuno può più ignorare il grido d'allarme lanciato dai cittadini che per primi ne hanno pagato le gravissime conseguenze. È servita la schiuma bianca per fa suonare la sveglia. Ora la vicenda ha scavalcato i confini locali, provinciali, regionali finendo sulle tv nazionali mostrando ciò che in realtà si sa da decenni. Adesso si fa sul serio.

Polizia locale in azione

Qualcosa si sta finalmente smuovendo e lo sta facendo su diversi fronti. È notizia di queste ore che la Procura della Repubblica presso il Tribunale di Frosinone ha delegato gli uffici di Polizia Municipale dei Comuni di: Anagni, Castro dei Volsci, Ceccano, Ceprano, Falvaterra, Frosinone, Ferentino, Sgurgola, Supino, Morolo, Paliano, Patrica, nell’ambito dell’attività di Polizia Giudiziaria riferita al comune di rispettiva competenza, a svolgere attività di monitoraggio al fine di rintracciare le fonti di sversamento di liquami o di rifiuti in grado di determinare la compromissione e/o l’inquinamento del fiume. Il Procuratore della Repubblica De Falco ha anche avvertito la Polizia Municipale dei centri elencati di mettere immediatamente al corrente i suoi uffici qualora si ritenesse necessaria l’effettuazione di accertamenti interni a stabilimenti o altri siti. Il coordinamento di tutte queste operazioni è stato affidato dalla Procura della Repubblica alla Polizia Provinciale.

Alla Regione

Un coro di voci si è alzato anche dalla Pisana. "È ora di porre fine al disastro ambientale nella Valle del Sacco, mettendo in atto tutti i provvedimenti utili per assicurare sia una bonifica sia individuare i responsabili. Certamente il Consiglio straordinario sull'emergenza è un primo passo". È la richiesta, del capogruppo della Lega in Regione Lazio, Orlando Angelo Tripodi e dei consiglieri del Carroccio Laura Corrotti e Daniele Giannini, sottoscritta anche dai gruppi Lazio 2018, FI, FdI, NcI, M5S e Pirozzi Presidente.

Il silenzio di Buschini e De Angelis

"Restiamo basiti - spiegano Tripodi, Corrotti e Giannini, firmatari anche di un'interrogazione a risposta immediata - dal silenzio dell'ex assessore regionale all'Ambiente Mauro Buschini e del presidente del Consorzio industriale Asi di Frosinone Francesco De Angelis, fresco di nomina di commissario dei Consorzi industriali del Lazio, su un'emergenza che sta allarmando sia i Comuni che i cittadini del frusinate e della provincia di Roma. Cittadini che - si legge nell'interrogazione del Carroccio - temono per la loro salute e quella dei loro figli, come documentato anche dalla trasmissione 'Le Iene' che ha acceso i riflettori sui tumori piu' frequenti: dalla prostata ai polmoni, dal seno al cervello.

Sotto interrogazione

Invece - prosegue il testo- il vescovo di Frosinone, monsignor Ambrogio Spreafico, ha denunciato senza mezzi termini che 'siamo in una terra devastata sia a livello atmosferico che dai rifiuti tossici interrati', invitando ad uscire dall'omerta'". Pertanto nell'interrogazione i consiglieri leghisti chiedono al presidente della Regione Nicola Zingaretti e all'assessore competente "cosa è stato fatto negli ultimi anni dalla Giunta regionale, dall'assessore all'Ambiente della regione Lazio, da Arpa Lazio e dal Consorzio industriale Asi di Frosinone per scongiurare questo disastro ambientale e se c'e' l'intenzione di condannare i responsabili e soprattutto chi e' preposto ad effettuare i controlli".

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