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Roccasecca, la discarica di Cerreto sarà ampliata, la Raggi non ha trovato un'alternativa

Nel sito gestito dalla MAD quindi continueranno ad arrivare i rifiuti provenienti dalla Capitale e il sindaco Giuseppe Sacco scrive una lettera piena di amarezza al governatore Zingaretti

L'autorizzazione alla sopraelevazione della discarica MAD da parte della Regione Lazio continua a far discutere. Soprattutto, perché, nel sito di Cerreto a Roccasecca (Frosinone), andranno a confluire i rifiuti provenienti dalla Capitale. Segno questo che ancora una volta la giunta Raggi non è riuscita a trovare un sito adeguato per poter realizzare una propria area di raccolta dopo la chiusura di Malagrotta. A portare avanti la battaglia contro l'ampliamento del sito di Roccasecca è il sindaco della cittadina ciociara Giuseppe Sacco che, nella giornata di ieri e dopo aver ricevuto la documentazione dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, inerente al procedimento di autorizzazione alla sopraelevazione di 'Cerreto', ha preso carta e penna e scritto al governatore del Lazio, Nicola Zingaretti.

I passi preliminari in Regione

"Caro Presidente Zingaretti, ieri ho ricevuto dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, la documentazione relativa al procedimento che ha visto il Governo autorizzazione la sopraelevazione della discarica di Roccasecca. Nell’incartamento, ho rinvenuto la lettera nella quale Lei, qualche giorno prima della decisione, ha sollecitato il Presidente Conte a portare all’attenzione del Consiglio dei Ministri la vicenda della sopraelevazione della discarica nella prima seduta utile.
E la cosa mi ha molto incuriosito. Intanto, come Lei ricorda nella stessa lettera, eravamo in piena emergenza COVID e probabilmente, in quel periodo, molte erano le priorità che piu della discarica di Roccasecca meritavano una sollecitazione del Governo".

"Mi vengono in mente molte cose, come ad esempio l’emergenza sanitaria in atto, quella economica, gli aiuti alle famiglie, alla imprese, i famosi 600 euro e la cassa integrazione che all’epoca, come oggi del resto, non era e non è arrivata a tutti i lavoratori. Ma attenzione, la mia non vuole essere una critica al Governo per come sta gestendo l’emergenza. Questa è una fase delicata, non è il momento delle polemiche, perché le istituzioni tutte, amministratori locali compresi, in questo momento devono pensare solo a lavorare ed a fare il bene dei cittadini; i bilanci, chi vorrà, potrà farli alla fine.
Almeno così siamo abituati a ragionare a Roccasecca, dove dall’inizio dell’emergenza ci siamo prodigati in ogni modo per assecondare le esigenze dei cittadini lavorando sodo ed in silenzio per la loro sicurezza".

"Pensi, qui a Roccasecca, sul profilo sanitario abbiamo creato una sinergia con i medici di base per monitorare ogni pericolo di contagio, abbiamo assistito in collaborazione con la nostra protezione civile anziani e disabili portando medicine e spesa a domicilio, abbiamo attivato un numero di emergenza ed un numero w.app per ogni comunicazione utile anche per chiarire quei DPCM spesso poco esaustivi, abbiamo sanificato quasi ogni giorno strade e luoghi aperti al pubblico e scoraggiato i cittadini ad uscire finanche con un megafono montato su un’automobile che girava ininterrottamente.
Pensi Presidente, a Roccasecca abbiamo sospeso tutte le imposte comunali, abbiamo distribuito i buoni spesa alle famiglie bisognose ed ora vogliamo aiutare le attività a ripartire esonerandole dalla tosap, dalla tari nel periodo di chiusura, concedendo loro anche un piccolo contributo a fondo perduto attingendo dal bilancio comunale.".

"Gli stessi fondi con i quali abbiamo acquistato le mascherine che stiamo distribuendo a tutti a domicilio. E soprattutto siamo stati sempre presenti e sempre operativi per i cittadini, esponendoci al contagio e tornando a casa con l’incubo di contagiare anche mogli e figli. E allora, anche se non sono il Segretario di un partito di Governo né un Presidente di Regione, ma un umile Sindaco, forse, mi sono guadagnato sul campo il diritto di poterLe spiegare le ragioni per cui non condivido la Sua lettera, che mi offende come uomo e come cittadino.
Intanto, Le ricordo che lo scorso anno il Governo aveva autorizzato la sopraelevazione fissando una data di chiusura della discarica a maggio 2020, perché la Regione aveva paventato un’emergenza dovuta ad una carenza impiantistica".

"E se a distanza di un anno si è reso necessario chiedere al Governo di rivedere il provvedimento, non è per il COVID 19 ma perché la Regione non è stata in grado di trovare soluzioni.
Poi le ricordo che se Roma non ha una discarica da anni è perché la Regione non è in grado di superare le resistenze campanilistiche dell’amministrazione capitolina, o forse non vuole superarle trattandosi della capitale amministrata dallo stesso partito con cui oggi governa.
Poi le ricordo che nel Lazio ci sono anche altre discariche con volumetrie disponibili e che non era necessario chiedere al Governo di annullare un proprio provvedimento in deroga a leggi e normative per autorizzare una sopraelevazione illegittima, in zona potenzialmente contaminata, che la Regione non era stata in grado di autorizzare con gli innumerevoli procedimenti amministrativi osteggiati dal Comune di Roccasecca. Insomma, Presidente, se la scelta di sacrificare ancora una volta la città che ha dato i natali a San Tommaso d’Aquino mi rammarica, ma quella missiva mi offende.
Mi offende come uomo, come padre e come cittadino. Mi scusi Presidente, ma in uno dei momenti piu delicati della nostra Repubblica, di cui prenderemo esaustivamente contezza solo nei libri di storia, poteva scomodarsi per altro e non per sollecitare il Governo a scrivere una sentenza di condanna per un territorio".

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