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Sabato, 27 Aprile 2024
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Traffico in tilt sulla Monti Lepini: le vetture procedono a passo d'uomo a causa della protesta degli agricoltori

Una protesta che si è estesa da nord a Sud Italia e che ha interessato anche Frosinone

La Monti Lepini a Frosinone, nel momento in cui stiamo scrivendo, è tutta bloccata a causa della protesta degli agricoltori. Sono infatti decine e decine i trattori che stanno attraversando il capoluogo ciociaro.

Non sarà infatti solamente la Monti Lepini ad essere attraversata, ma anche Via Casilina Nord. Traffico bloccato con le automobili che stanno proceendo a passo d'uomo. 

I motivi della protesta

Una protesta che si è estesa da nord a Sud Italia e che ha interessato anche Frosinone. La contestazione è diretta contro le nuove linee guida emesse, in questi giorni, dall’Unione europea, direttive che hanno suscitato il malcontento degli agricoltori di tutta Italia. A Frosinone il punto di ritrovo che è stato scelto è Piazzale Europa, con diversi trattori parcheggiati nel piazzale davanti al centro commerciale. 

Dichiarazione dell’onorevole Maria Veronica Rossi, deputato della Lega al Parlamento europeo

 “C’è un’Italia fatta di piccoli e medi operatori che ogni giorno lavora in silenzio, portando avanti con fatica con la propria impresa, e che costituisce la spina corsale del nostro tessuto produttivo. Gli agricoltori, che oggi scendono in piazza, rivendicano soltanto il diritto di continuare a lavorare e a difendere le produzioni tipiche e al tempo stesso diventano l’ultimo baluardo di un mondo, che non vuole piegarsi a una modernità che non innova, ma che vuole rendere tutto artificiale.

Carne sintetica, farine d’insetti sono delle aberrazioni e sono il solito regalo alle multinazionali che dovranno produrli a danno dei piccoli imprenditori. Imprenditori che, poi, si trovano a dover fare i conti anche con la lievitazione dei costi della filiera produttiva e con una concorrenza che vende prodotti, il più delle volte di bassa qualità, a prezzi stracciati. L’Ue anziché pensare a soluzioni astruse e a tutelare le multinazionali, dovrebbe preoccuparsi maggiormente di proteggere la qualità delle produzioni; qualità che può essere garantita da chi, come gli agricoltori e gli allevatori italiani, può insegnare al mondo come si costruisce la qualità. La battaglia che oggi si combatte è anche a protezione dei consumatori che hanno il diritto di acquistare prodotti buoni, di qualità e non qualcosa che sia uscito da un laboratorio. La ricerca è importante, non è da demonizzare, anzi è da sostenere, ma non tutto può nascere in provetta. Si rischia una deriva pericolosa. Per quanto potrò mi farò promotrice di iniziative a sostegno di chi combatte queste giuste battaglie”.

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