Violenza di genere e stalking, firmato il protocollo Zeus
Un'iniziativa promossa dal Ministero dell'Interno e dalla ASL per contrastare la violenza sulle donne e lo stalking, puntando al recupero degli autori di reato attraverso la formazione antiviolenza
Questa mattina, 4 luglio, il Questore Domenico Condello e il Direttore della A.S.L. Angelo Aliquò hanno sottoscritto il protocollo "Zeus", promosso dal Ministero dell'Interno - Direzione Centrale Anticrimine, con l'obiettivo di diffondere le buone prassi per contenere e gestire le violenze relazionali e i rischi di vittimizzazione.
L'iniziativa, che nasce all'interno del Progetto europeo ENABLE (Early Network-based Action against abusive Behaviours to Leverage victim Empowerment - REC - RDAP - GBV - AG - 2020), mira a implementare un approccio innovativo e efficace nel recupero dei soggetti autori di violenza con problemi nelle relazioni interpersonali. Il protocollo prevede un ampliamento dell'Ammonimento del Questore, introducendo un percorso di formazione antiviolenza per gli autori di reato, al fine di favorire un cambiamento profondo dei loro comportamenti.
La violenza sulle donne e lo stalking sono problemi sociali diffusi che colpiscono milioni di donne in tutto il mondo. Sono forme di violenza che possono manifestarsi in varie sfaccettature e rappresentano un'oppressione profonda e inaccettabile. Invece di colpevolizzare la vittima, è fondamentale mettere in luce la complessità di questi fenomeni e adottare un approccio che sostenga le donne, promuovendo la consapevolezza, la prevenzione e la giustizia.
Un grave errore che spesso si commette, difatti, riguarda la tendenza a colpevolizzare le vittime di violenza e stalking. Questo atteggiamento è alimentato da stereotipi di genere, che suggeriscono che le donne siano responsabili per gli abusi subiti. Tale mentalità crea un clima sociale ostile, che impedisce alle vittime di parlare, cercare aiuto e sfuggire alle situazioni di pericolo. È essenziale smantellare questa mentalità colpevolizzante e sostituirla con una cultura che supporti e creda nelle esperienze delle vittime. Tuttavia, è al contempo necessario - come un giano bifronte - volgere lo sguardo alla parte "attiva", unica parte in causa che può e deve modificare il proprio comportamento: l'autore della violenza. In questo senso il protocollo "Zeus" rappresenta un approccio innovativo e promettente.
Questo protocollo prevede l'istituzione e l'ampliamento di un programma psicosociale volto a far sì che gli autori di reato ripensino e cambino il loro comportamento. Quando un autore di violenza viene denunciato per stalking o violenza domestica presso la Questura, secondo il protocollo "Zeus", gli viene offerta la possibilità di partecipare a una formazione antiviolenza. Questa formazione mira a creare una presa di coscienza riguardo alle conseguenze del proprio comportamento violento, promuovendo una riflessione profonda sulle proprie azioni e sulle dinamiche di potere e controllo che ne sono alla base.
L'obiettivo di tale programma è quello di intervenire precocemente sul comportamento degli autori di violenza, cercando di interrompere il ciclo di violenza e offrire loro gli strumenti per intraprendere un percorso di cambiamento e responsabilizzazione.
L'inserimento del Servizio di salute mentale e cura delle dipendenze della ASL di Frosinone nel processo di ammonimento dei soggetti autori di violenza rappresenta un passo significativo per migliorare la gestione delle emozioni e promuovere il benessere psicologico. Le buone pratiche dimostrano che un'intervento precoce può prevenire la degenerazione dei comportamenti violenti, permettendo all'autore di acquisire consapevolezza delle proprie azioni e impegnarsi a non ripeterle.
La firma del protocollo "Zeus" a Frosinone è stata accompagnata dalla presenza del Dirigente della Divisione Anticrimine, dr. Antonio Giordano, e dell'Ispettore Cristian Saccucci, sottolineando così l'importanza e l'impegno delle istituzioni nel contrastare la violenza relazionale e proteggere le vittime.
