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Redazione

Come io lo vedo: l’astensionismo come risposta alla malapolitica.

Se da una parte le amministrative del 5 giugno hanno visto il Movimento 5 Stelle protagonista, dall’altra il dato dell’astensionismo dovrebbe allarmare tutte le forze politiche. Anche durante questa tornata elettorale, circa il 50% degli...

Se da una parte le amministrative del 5 giugno hanno visto il Movimento 5 Stelle protagonista, dall’altra il dato dell’astensionismo dovrebbe allarmare tutte le forze politiche.

Anche durante questa tornata elettorale, circa il 50% degli italiani chiamati al voto non si è recato alle urne perché convinto di non poter essere rappresentato da nessuno schieramento in campo.

Le persone sono sempre più rassegnate al fatto che il loro voto non valga nulla, che chiunque venga eletto alla guida della Res Publica sia espressione di un sistema corrotto che pensa soltanto al proprio arricchimento e mai al bene del cittadino.

È ormai nota a tutti la profonda frattura tra il popolo ed i suoi rappresentanti, sempre meno capaci di farsi portatori delle istanze dei cittadini, sempre meno capaci di trasmettere fiducia e sicurezza nell’elettorato.

Oggi non basta più interrogarsi, o almeno, non lo può più fare quella classe dirigente che ha spinto le persone ad allontanarsi in modo così drastico dalle istituzioni rappresentative.

Per tornare ad essere attrattiva, la politica, ha bisogno di una profonda rigenerazione nelle idee e nei contenuti, che debbono essere rappresentati da persone nuove, competenti ed indiscutibilmente oneste capaci di tornare a parlare all’elettorato deluso.

C’è un grande vuoto che si è formato in questi anni ed oggi, più che mai, non si può continuare a far finta che non esista un serio problema di credibilità dei politici nei confronti dell’elettore.

È proprio questo il punto centrale, la politica dovrebbe esser fatta da chi può aggiungere valore alle istituzioni e non d chi le sfrutta per scopi personali o personalistici.

I cittadini sono stanchi di mestieranti che creano soltanto sfiducia nel popolo sovrano con il conseguente distaccamento anche dal diritto-dovere del voto.

Alessandro Verrelli

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