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Cronaca

Pugni in pieno volto alla moglie, operaio 50enne finisce sotto processo per lesioni gravi e maltrattamenti

La donna che ha riportato la frattura del setto nasale e della mandibola ha dovuto ricorrere alle cure ospedaliere. Dati allarmanti dal Telefono Rosa di Frosinone: da gennaio più di 360 richieste di aiuto da parte delle vittime di violenza sulle donne

Pugni in pieno volto alla moglie, autotrasportatore di 50 anni residente alla periferia del capoluogo ciociaro rinviato a giudizio con l'accusa di lesioni gravi e maltrattamenti  in famiglia

La fuga da casa

A causa delle botte ricevute la donna, con il setto nasale e la mascella fratturati, era stata costretta a ricorrere alle cure ospedaliere. Non era la prima volta purtroppo che la percuoteva con quella violenza. Quando rientrava a casa ubriaco, si trasformava in una bestia inferocita. Ma quando il coniuge, dopo aver alzato il gomito, aveva picchiato anche il figlio più piccolo per futili motivi, aveva aspettato che si addormentasse per scappare di casa insieme ai suoi tre bambini. Dopo aver chiesto ospitalità ad una amica si era rivolta agli avvocati Rosario Grieco e Giulia Giacinti  per  presentare denuncia. I legali sono riusciti ad ottenere l'allontanamento del marito dal tetto coniugale. Nel  frattempo la procura ha aperto una inchiesta. A conclusione delle indagini l’uomo è stato rinviato a giudizio.

I dati allarmanti  del Telefono Rosa

E proprio oggi nella giornata dedicata alla violenza sulle donne il presidente del Telefono Rosa di Frosinone Patrizia Palombo ha  diramato dei dati a dir poco allarmanti: da gennaio ad oggi ha ricevuto oltre 260 telefonate. A queste vanno aggiunti un centinaio di casi che sono stati presentati da quelle più che si sono rivolte al centro. Singolare è che le vittime di violenza sono per la maggior parte italiane che appartengono ad un ceto sociale medio alto.

Il coraggio di Vanessa

Ancora una volta la dirigente dell'associazione invita tutte le donne vittime di violenza  a denunciare. Soltanto in questo modo potranno essere aiutate. Tra le vittime  della ferocia dell'uomo, Vanessa Villani, una ragazza oggi trentacinquenne residente a Ferentino, mamma di un bambino di otto anni che ha rischiato di morire per mano del suo compagno di vita. L'uomo mentre stava dormendo l'aveva colpita con un bastone di legno alla testa causandole una grave emorragia cerebrale. A salvarla la madre che, impensierita dal fatto che non rispondeva al telefono si era recata nella sua abitazione e l'aveva trovata in un lago di sangue. Vanessa era rimasta tra la vita e la morte per diversi mesi. Poi lentamente aveva cominciato a riprendersi ed a tornare padrona della sua vita.

La violenza  va smascherata

Oggi Vanessa che è diventata testimonial del Telefono Rosa di Frosinone,  scrive sul suo profilo Facebook che "la libertà è come l'aria, ci si accorge di quanto vale quando comincia a mancare". E lei che è risorta dalle ceneri come l'araba fenice, non permetterà più a nessuno che le venga tolta la sua libertà. Ieri ha ripercorso la sua storia davanti ai microfoni della trasmissione "Uno Mattina". "Quello che mi è accaduto - ha detto Vanessa - fa parte del mio passato. Un passato che non voglio e non potrò mai dimenticare. La violenza non si nasconde, quando c'è ed è palpabile. Siamo noi che dobbiamo smascherarla, e lo possiamo fare soltando denunciando chi ci ha fatto del male alle istitutuzioni preposte". Il  compagno di Vanessa Villani grazie al suo coraggo, oggi si trova in carcere, condannato ad otto anni di reclusione.

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