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Cronaca Arce

Omicidio Mollicone, la verità nascosta sulla morte del brigadiere Tuzi

La Procura ha chiuso le indagini sull'assassinio di Serena Mollicone e sul presunto suicidio del sottufficiale ma non esclude un altro colpo di scena

Le indagini sono ufficialmente concluse dallo scorso mese di ottobre ma la morte del brigadiere Santino Tuzi resta un punto interrogativo. Per questo motivo la Procura ha deciso, in questi giorni e in gran riserbo, di approfondire alcuni aspetti. Alcuni passaggi che riguardano quanto accaduto il giorno della scomparsa di Serena Mollicone nella caserma dei carabinieri di Arce. Un qualcosa che potrebbe essere avvenuto alla presenza del brigadiere morto suicida. Un qualcosa che forse potrebbe essere definitivamente chiarito dopo l'interrogatorio, in qualità di persone informate sui fatti, di alcuni soggetti. A voler appronfondire questo aspetto sono stati il procuratore capo Luciano d'Emmanuele e il sostituto procuratore Maria Beatrice Siravo che in questi giorni hanno notificato ai cinque indagati l'avviso di conclusione indagine.

Udienza Gup

Entro l'inizio dell'estate dovrebbe essere fissata anche la data dell'udienza preliminare davanti al Gup del tribunale di Cassino. Sarà lo stesso Giudice a stabilire se a carico dell'ex comandante della stazione dei carabinieri di Arce, Franco Mottola, del figlio Marco, della moglie Annamaria, del luogotenente Vincenzo Quadrale e dell'appuntato Francesco Suprano, possa essere aperto o meno un processo. All'appello manca, per avvenuto decesso, il povero brigadiere Tuzi: l’ultima persona a vedere viva Serena prima degli assassini. Il brigadiere quel 1 giugno del 2001 era in servizio nella caserma dei Carabinieri di Arce.

Sette anni di silenzio

Per sette, lunghi anni ha taciuto la verità ma poi nell’aprile del 2008, tre giorni dopo essere stato interrogato dal Procuratore Capo dell’epoca Gianfranco Izzo e dopo aver rivelato di aver visto Serena Mollicone entrare in caserma senza più uscirne, venne trovato morto. Si sarebbe sparato un colpo al cuore. Nei giorni successivi avrebbe dovuto avere un confronto con l’allora comandante della stazione dei Carabinieri di Arce, il maresciallo Franco Mottola. La morte di Tuzi quindi potrebbe essere legata a doppio filo con quella della povera studentessa di Arce.

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