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Cronaca

Artena, Erminio Latini si tira fuori dalla prossime elezioni amministrative. "Ho scelto la famiglia e l'agricoltura"

Si è ritirato nella sua bella casa di campagna per tornare alle origini ed ora, insieme ai  figli, è impegnato nella gestione di un' azienda agricola.

Si è ritirato nella sua bella casa di campagna per tornare alle origini ed ora, insieme ai figli, è impegnato nella gestione di un' azienda agricola.

In questi giorni di fermento pre-elettorale, tutti lo hanno tirato per la giacca, tutti lo volevano ma l'ex Sindaco di Artena (per ben 13 anni) Erminio Latini non è come il barbiere di Siviglia e questa volta ha deciso di restare fuori da tutto. Tutti lo vorrebbero al loro fianco per la sensibilità e l'impegno che ha dimostrato in tutti i ruoli che ha svolto nella pubblica amministrazione e per il bacino di voti che continua ad avere.

Erminio Latini già sindaco di Artena ed ex Consigliere Provinciale di Roma ha deciso di lasciare la politica e stare più vicino alla sua famiglia e soprattutto ai figli. Una decisione molto importante che potrebbe far spostare gli equilibri in vista delle prossime elezioni per il dopo Petrichella, con il centro sinistra che ha deciso la strada delle primarie per la scelta dela candidato a Sindaco.

"Non sono piaciuti gli schiavi al servizio della collettività - spiega Erminio Latini - ed hanno voluto i padroni ed ora si tenessero i Padroni. Non posso essere buono per tutte le stagioni. Io ho già dato e l’ho fatto con spirito di servizio per far crescere la città. Non mi hanno voluto l’ultima volta quindi credo sia finito il mio tempo. Ora voglio stare più tempo con la mia famiglia, nella mia azienda perché tutto ha una fine. Purtroppo, oggi non ci capisce che per fare l’amministratore ci vuole umiltà. Bisogna saper capire i problemi della gente. Ci vuole una nuova classe dirigente preparata, che deve essere scelta per la loro capacità amministrativa e soprattutto per i loro servizi. Quando ero sindaco le opere di urbanizzazione costavano agli utenti 3,30 euro a metro quadro e pure riuscivo a far entrare nelle casse comunali oltre un milione di Euro e le pratiche urbanistiche venivano rilasciate in sei giorni. Oggi che si è arrivati ad oltre 33,00 a metro quadro, il comune incassa al massimo 250 mila euro e per avere un’approvazione ci vogliono tempi biblici. Oggi si pensa solo a vincere le elezioni ma non a come poter governare una volta al potere. Mancano dei progetti seri per rilanciare il nostro paese".

Dall'aspetto pubblico poi si passa a quello personale e più intimo.

"Io ho scelto la via della campagna insieme ai miei figli. Oggi abbiamo 700 pecore, sono stato anche in Francia a vedere una razza particolare perché ci vogliamo specializzare in prodotti di qualità. Abbiamo l'abbacchio romano IGT e tra poco apriremo un negozio per la vendita di formaggi e latticini, in attesa che prenda piede il mattatotio mobile finanziato dalla Provincia".

Giancarlo Flavi

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