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Cronaca

Caso Arduini, lo struggente post: "Perdonaci, non siamo riusciti a darti degna sepoltura"

Manuel Pica, nipote della commercialista scomparsa 13 anni fa, ricorda la zia della quale si è persa ogni traccia il 19 febbraio del 2007. Ogni indagine è risultata vana.

La scomparsa di Marina Arduini resta al momento uno dei misteri più fitti in Italia. La bella commercialista 37enne esce di casa, a Frosinone, il 19 febbraio del 2007. Per recarsi al lavoro. Da quel momento di lei si sono perse le tracce. Ieri, per ricordare la zia e per sensibilizzare gli animi, Manuel Pica, nipote della donna, in uno struggente post pubblicato sulla sua pagina Facebook ricorda quel giorno e quanto amarezza c'è dietro il non ritrovamento della donna o del suo corpo. La Procura di Frosinone, infatti, in diverse indagini aperte e poi archiviate, ha sempre e solo indagato per i reati di sequestro di persona, omicidio volontario e occultamento di cadavere.

Il messaggio

"Una domenica come tante all'apparenza, non avrei mai immaginato quello che sarebbe accaduto a distanza di 24 ore...sono trascorsi 13 anni dall'ultima volta che ti ho visto, eppure ricordo tutto come se fosse ieri. Riposa in pace Ovunque tu sia e perdonaci se non siamo stati in grado di darti una degna sepoltura". Manuel che all'epoca era poco più che adolescente ha sempre tenuto alto il ricordo dell'amata zia partecipando a manifestazioni ed organizzando lui stesso eventi che potessero sensibilizzare l'opinione pubblica.

La scomparsa

A sporgere denuncia martedì 20 febbraio 2007 presso la caserma dei carabinieri di Frosinone sono i genitori della donna. Non è rientrata a casa e soprattutto non ha avvertito nessuno. Un fatto alquanto singolare per lei che era metodica ed abitudinaria. Inoltre non risponde al telefono. Le ultime ore della donna vengono ricostruite dai Carabinieri del Norm della Compagnia di Frosinone coordinati dal luogotenente Angelo Pizzotti. Alle 9 di quel nefasto lunedì Marina riceve una chiamata donna delle pulizie presso la Multiservice, la ditta nella quale la commercialista lavora. Alle 9.16 Marina Arduini invia un messaggio alla sua collaboratrice P. F., per avvisarla che arriverà più tardi al lavoro. Quindi tra le 9 e le 9.16 qualcosa o qualcuno cambia i programmi di Marina. Tra le 9.20 e le 9.31 ha uno scambio di messaggi con una sua amica. Alle 9.44 invia un messaggio a N. P. per avvisarla di non andare a fare le pulizie. Alle 10.51 Marina Arduini riceve una chiamata da una ditta di costruzioni di Roma. Da quel momento la donna non risponderà più al telefono.

Il mistero dell'auto

Alle 11.26, quindi 34 minuti dopo aver parlato con la ditta, il cellulare di Marina aggancia la cella in zona Stazione Termini, dove  nella stessa fascia oraria la vede una testimone che però fornisce una descrizione non esatta del suo abbigliamento. Marina quando ancora può rispondere si trova a 34 minuti da Termini. In treno? In auto? In metropolitana? Se era in treno o metropolitana qualcuno può avere ancora un ricordo di lei. Alle 15 il cellulare aggancia la cella tra Formia e Gaeta, alle 17.10 la cella di Salerno. L'auto di Marina viene trovata, dopo una telefonata anonima, l'8 febbraio 2009, in piazza Aruleno Sabino 72 a Roma, la Punto era parcheggiata in quel posto dal 2008, poco distante dalla sede della ditta di costruzioni che riesce a parlare con Marina la mattina di lunedì 19 febbraio. Chi ha portato la vecchia auto fino a Roma? Marina? Oppure qualcuno che ha voluto depistare gli inquirenti che scoprono un altro fatto importantissimo. Marina, poco prima della scomparsa, era stata beneficiaria di un finanziamento di 13000 euro, finanziamento che lei, però, non aveva mai richiesto. 

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