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Cronaca Cassino

Cassino, società del gas in 'odor di truffa', arrestato noto imprenditore (foto e video)

Arresti domiciliari per Luciano Piacentini di quarantatre anni. Otto le persone denunciate dalla Guardia di Finanza per 'bancarotta fraudolenta' e 'reati tributari'

'Bancarotta fraudolenta, truffa aggravata e reati tributari'. Con questa accusa è finito agli arresti domiciliari un noto imprenditore di Cassino. Luciano Piacentini, quarantatre anni, titolare di una serie di società che operano nel settore energetico e del rifornimento del gas, si è visto notificare l'ordinanza di custodia cautelare emessa dal Gip del tribunale di Cassino, Salvatore Scalera, su richiesta del sostituto procuratore Roberto Bulgarini Nomi. Le indagini, portate avanti dagli investigatori del Gruppo della Guardia di Finanza di Cassino, hanno consentito di far emergere una maxi truffa ai danni dello Stato. Otto le persone indagate a piede libero. 

Ecco come funzionava la truffa

I finanzieri del Gruppo di Cassino, nel corso delle indagini di polizia giudiziaria, hanno ricostruito minuziosamente i passaggi della complessa frode, perpetrata nel settore energetico, mediante l’utilizzo di una rete di 4 società - tutte operanti, all’epoca dei fatti, nella città di Cassino -, create ad hoc, e di vari prestanome, per schermare l’ingente patrimonio derivante dalle condotte illecite di natura economico finanziaria poste in essere.

L'arresto

L’insospettabile colletto bianco, sfruttando la propria posizione, stipulava contratti di fornitura energetica per milioni di euro, basati su garanzie fittizie, con primarie aziende del settore, per poi volatilizzarsi, sottraendosi al pagamento dei debiti maturati, lasciandosi alle spalle una scia di inconsapevoli creditori.

Nel dettaglio, l’imprenditore arrestato, mediante una serie di spregiudicate operazioni contabili e societarie infra-gruppo, consistenti nella cessione di crediti inesistenti e quindi inesigibili, determinando il fallimento della società attraverso la quale aveva contratto i debiti, e nel trasferimento delle attività ad altre imprese operanti nella distribuzione di gas ai consumatori, apparentemente terze, ma di fatto sempre riconducibili al medesimo. In questa maniera l’imprenditore, non avendo sostenuto il costo di acquisto, era in grado di offrire il prodotto energetico ad un prezzo notevolmente inferiore ai valori di mercato, inquinando il mercato ed alterando la concorrenza a discapito degli operatori economici onesti.

Il sequestro di oltre 8 milioni di euro

Contemporaneamente all’arresto, l’Autorità Giudiziaria ha disposto il sequestro preventivo dell’importo di 8.171.295,10 euro, con riferimento alla fattispecie di bancarotta fraudolenta, e dell’ulteriore somma di 113.893 euro in quanto provento dei reati tributari contestati, nonché di due società coinvolte nel meccanismo criminoso aventi sede a Milano ed Ascoli Piceno.
 

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