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Cronaca Cassino

Cassino, colpo di scena al processo Cucchi: difficile la posizione di Alessio Di Bernardo

Il carabiniere, oggi sospeso ma in servizio in città, sarebbe stato indicato da un collega come l'autore del pestaggio del giovane geometra romano morto nel 2009 a seguito delle percosse ricevute mentre si trovava in cella di sicurezza

Colpo di scena al processo per la morte di Stefano Cucchi. Nel corso della deposizione avvenuta presso il tribunale di Roma, il carabiniere Francesco Tedesco, che ha avuto il coraggio di denunciare i colleghi e di confermare le accuse in aula, chiama in causa con pesanti responsabilità Alessio Di Bernardo il carabiniere, oggi sospeso ma in servizio presso la caserma di Cassino, e che all'epoca dei fatti prestava servizio a Roma. Il giovane militare - accusato di omicidio preterintenzionale e abuso di autorità insieme ad altri due colleghi mentre altri due devono rispondere di abuso di falso e calunnia - secondo quando ricostruito nel corso della deposizione viene indagato come uno degli autori del pestaggio. 

La spinta e la caduta

«Fu un'azione combinata, Cucchi prima iniziò a perdere l'equilibrio per il calcio di D'Alessandro poi ci fu la violenta spinta di Di Bernardo che gli fede perdere l'equilibrio provocandone una violenta caduta sul bacino. Anche la successiva botta alla testa fu violenta, ricordo di avere sentito il rumore». Francesco Tedesco, a sua volta indagato insieme a Raffaele D'Alessandro per gli stessi e gravi reati, prosegue nel racconto. «Spinsi Di Bernardo - aggiunge - ma D'Alessandro colpì con un calcio in faccia Cucchi mentre questi era sdraiato a terra». 

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