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Cronaca Cassino

Cassino, in cinque sotto inchiesta per un appalto da 50 mila euro

A finire nei guai l'ex vice sindaco Palombo, l'ex segretario comunale Norcia e l'assistente sociale Matera, oltre a due imprenditori. L'inchiesta è stata portava avanti dalla Procura di Cassino e dalla squadra informativa del commissariato di Polizia

Cinque nomi eccellenti del panorama politico ed imprenditoriale di Cassino nel sud della Provincia di Frosinone sono finiti nel registro degli indagati della Procura. Avrebbero dato vita ad una gara d'appalto falsa per poter incassare i fondi regionale destinati ai servizi sociali del comune di Cassino ed al centro anti violenza.

L'avviso di conclusione indagini

A ricevere l'avviso di conclusione indagine firmato dal sostituto procuratore Alfredo Mattei sono stati l'ex vice sindaco Carmelo Palombo, l'ex segretario comunale Lorenzo Norcia, l'assistente sociale Pasquale Matera e gli imprenditori Lello Valente e Maria Rosaria Golino.

I dettagli saranno forniti a breve dagli investigatori della squadra informativa del commissariato di Polizia.

Il comunicato ufficiale

Personale della Polizia di Stato di Cassino ha notificato gli avvisi di conclusione indagine emessi dal Sostituto Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Cassino dott. Alfredo Mattei nei confronti 5 persone, un ex segretario generale del comune di Cassino, un funzionario del comune di Cassino, un ex vice Sindaco del Comune di Cassino e una coppia di coniugi imprenditori di Cassino.

Tutti sono indagati in concorso tra loro per turbata libertà del procedimento di scelta del contraente da parte della pubblica amministrazione; gli imprenditori sono altresì indagati in concorso per truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche.

Le difficili indagini eseguite dalla Squadra Informativa del Commissariato di Cassino, coordinate dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Cassino, hanno fatto emergere il coinvolgimento degli indagati nella realizzazione del progetto del comune di Cassino “Città femminile, comunità plurale”, oggetto di un finanziamento da circa 50 mila euro da parte della Regione Lazio. 

Gli imprenditori coinvolti, grazie alla complicità dei funzionari pubblici, riuscivano ad aggiudicarsi l’appalto per la realizzazione del progetto, poiché la loro impresa era in possesso di quei requisiti minimi richiesti nel bando, marcatamente delineati e perfettamente coincidenti con quelli dell’impresa da favorire, ed altrettanto vincolanti per le altre, tanto che gli unici a rispondere alla gara d’appalto sono stati gli indagati.

E’ stato inoltre accertato nel corso dell’indagine che i coniugi responsabili della società aggiudicataria, nell’ambito della rendicontazione delle spese in apparenza sostenute nell’attuazione del progetto hanno attestato l’espletamento di attività e prestazioni mai eseguite per un importo complessivo di 10.215 euro, con un danno patrimoniale anche per il comune di Cassino, ente cofinanziatore.

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