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Cronaca Cassino

Cassino, estorsione e minacce al ginecologo della compagna: arrestati madre e figlio rom

Il professionista, residente nella Valle dei Santi, da un mese veniva pressato dalle richieste di restituzione del denaro versato per un intervento di inseminazione artificiale che non sarebbe andato a buon fine e che avrebbe provocato danni fisici alla paziente

Non hanno gradito la prestazione medica di un noto ginecologo di Sant'Apollinare che aveva sottoposto una loro parente ad un trattamento di inseminazione artificiale. Per questo motivo Kristian Spada, 21 anni e sua madre Antonietta Bevilacqua di 42 residenti a Pietramelara in provincia di Caserta, con la complicità di altre persone in fase di identificazione, hanno vessato e minacciato per mesi il professionista.

La ricostruzione dei fatti e le indagini

Tutto ha avuto inizio con una denuncia presentata lo scorso mese di ottobre dal ginecologo. Il medico ai militari della Compagnia di Cassino ha riferito di una richiesta di danaro arrivata da alcune persone di etnia rom per sanare, a loro dire, un errore del medico che avrebbe comportato danni fisici ad una ragazza minorenne e compagna di Kristian Spada. La giovane coppia si era rivolta al professionista per un problema di infertilità e, poiché, ciò non era andato a buon fine, avevano addebitato al camice bianco i problemi ginecologici conseguiti a seguito della cura. Un mese e mezzo di minacce e vessazioni. Il medico esasperato dalle continue richieste e spaventato da eventuali conseguenze anche fisiche, fingendo di acconsentire alla richiesta estorsiva, è riuscito a trattare la cifra e chiudere il tutto con il pagamento di duemila euro.

Il blitz e l'arresto

Ha dato appuntamento ai due ed ha avvertito i carabinieri del colonnello Fabio Cagnazzo e del capitano Ivan Mastromanno che si sono appostati. I colleghi della stazione di Sant'Apollinare e quelli di Cassino, coordinati dal luogotenente Vincenzo Quadrale, hanno finto di essere pazienti in fila e quando i due sono entrati ed hanno riscosso la somma, hanno fatto scattare le manette. I carabinieri hanno sequestrato ai due rom una roncola dalla lama di oltre 15 centimetri. Madre e figlio dopo l'arresto sono stati trasferiti ai domiciliari nel loro paese di residenza mentre i militari dell'Arma stanno indagando per incastrare eventuali complici.

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