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Cronaca Cassino

Cassino, stele in memoria dei soldati tedeschi caduti nella seconda guerra mondiale tra celebrazione e polemiche

Domenica sarà inaugurato il monumento. Le critiche degli oppositori si levano alte e forti. Petrarcone: la presenza dell'abate di Montecassino è un fatto ancor più grave

A Cassino domenica 18 marzo si terrà un evento che già infervora con polemiche gli animi dei cittadini: l'inaugurazione di una stele commemorativa nella grotta Foltin, alle pendici di Montecassino, in memoria dei paracadutisti e soldati tedeschi caduti. Proprio a  Cassino, la città martire per la pace e Medaglia d'oro al valor militare per i sacrifici subiti dalla popolazione e per la sua attività nella lotta partigiana, completamente distrutta dai bombardamenti durante la Seconda guerra mondiale. Parteciperanno il sindaco Carlo Maria D'Alessandro, l'assessore alla Cultura Nora Noury, Hans-Werner Fritz Dieter Nell. Sarà il primo di una serie di memoriali che segneranno i percorsi della “Memoria Viva”, quegli itinerari cioè che indicati da cartelli e targhe scritte in diverse lingue, accolgano il turista fornendogli tutta una serie di informazioni utili a ripercorrere le varie tappe degli avvenimenti bellici nel territorio cassinate.

La collocazione della stele

La stele commemorativa verrà inaugurata con targhe descrittive e sarà collocata in via Gaetano Di Biasio, nel punto esatto dell’area della Grotta di Foltin, la caverna che divenne posto di medicazione e comando del Capitano Ferdinand Foltin. Questo luogo insiste fisicamente nel nodo urbano che, prima del 1944, si identificava nei palazzi "Iucci", "Silvestri" e "Danese (Hotel Excelsior-Continental)", che nei primi mesi del 1944 divennero la roccaforte dei paracadutisti tedeschi.

Il commento di Pino Valente

Pino Valente, Presidente dell’Associazione Albergatori Parco di Montecassino e Linea Gustav, e Roberto Molle, Presidente dell’Associazione Battaglia di Cassino, nell’annunciare l’evento, e in considerazione di alcune critiche giunte nelle ultime ore all’indirizzo degli organizzatori, hanno voluto fortemente sottolineare che: “L’iniziativa è assolutamente scevra da qualsivoglia significato politico, e la decisione di installare questa stele è giunta dopo una profonda riflessione. Da cui emergono: la forte condanna nei confronti del nazismo e del fascismo, e la certezza che non si intende in nessun modo esaltare questa o quella ideologia, né si vuole cancellare la storia o cambiare gli eventi che portarono distruzione e morte nel Cassinate e a Cassino. Su quale debba essere il nostro atteggiamento nei confronti di questi dolorosi eventi, troviamo un grande contributo nel Discorso tenuto dalla Vice Capo Missione della Repubblica Federale di Germania in Italia, Ministro Plenipotenziario Irmgard Maria Fellner al Cimitero Militare Tedesco di Caira in occasione della Giornata di lutto nazionale, il 19 novembre 2017, che invitiamo a leggere sulle nostre pagine associative su facebook”. “Ma - sottolinea e conclude Pino Valente - a distanza di 74 anni, con la stessa sofferenza per la perdita di cari e parenti caduti per effetto della guerra, le generazioni moderne, sia italiane che straniere, chiedono Riconciliazione!”.  

La replica dell'ex sindaco Petrarcone

"Nel ricordare a chi è stato fautore di questa iniziativa che esiste in Contrada Caira un monumentale cimitero che raccoglie le spoglie dei circa  20.000 soldati tedeschi caduti nel nostro territorio ed anche altrove, riteniamo questa inaugurazione quantomeno inopportuna. Inopportuna innanzitutto perché, a distanza di settanta e più anni da quel terribile conflitto mondiale, si debba  parlare solamente di pacificazione fra i popoli e le gesta dei soldati, di qualunque nazione, non possono essere più esaltate - scrive l'ex sindaco Giuseppe Golini Petrarcone, oggi all'opposizione con i colleghi Enzo Salera ed Edilio Terranova -. Ci siano di monito ogni giorno le immagini raccapriccianti delle guerre che ancora oggi sconvolgono territori anche vicini al nostro. Ma quel che più preoccupa ed indigna è che, con tutto il rispetto per chi ha combattuto e pagato con la vita in quella assurda ed inutile guerra, si dimentica che quei soldati tedeschi erano comandati da un folle che voleva conquistare il mondo, sterminando intere razze, etnie e diversità. Noi cassinati siamo ormai gemellati da quasi cinquanta anni con il popolo tedesco e con la sua capitale, Berlino, e sono convinto che questa stele non rappresenta certamente questa ritrovata fratellanza fra noi e loro. Un’altra considerazione ci sentiamo di fare. Per le ragioni che abbiamo dinanzi esposto riteniamo inopportuna la partecipazione e la benedizione dell’Abate di Montecassino. La nostra città e la nostra Abbazia hanno subito morti, distruzioni e le ferite sono ancora aperte in tutti noi. Crediamo che dopo settantaquattro anni sia più rispettoso un religioso silenzio. Ancora una considerazione. Siamo nella settimana dei Festeggiamenti Benedettini ed è in giro nelle città benedettine la Fiaccola della Pace, che quest’anno è stata accesa proprio a Berlino. Ci sembra l’iniziativa di domenica prossima proprio una stridente contraddizione con quella Fiaccola a cui siamo visceralmente legatI".

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