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Cronaca

Centrale del caporalato a Latina, ecco chi è il sindacalista ciociaro arrestato

Gli agenti della squadra Mobile pontina hanno fatto scattare le manette per Marco Vaccaro, 39 anni, segretario provinciale della FAI CISL. Tra i reati contestati l'associazione a delinquere finalizzata allo sfruttamento del lavoro, autoriciclaggio ed estorsione

Costretti a lavorare nei campi in condizioni disumane e per soli quattro euro l'ora. Smantellata dalla squadra Mobile di Latina  un'organizzazione composta dai sei persone per violazione della normativa sul caporalato. Circa quattrocento gli operai, tutti stranieri scoperti nei campi, che venivano sottopagati e che dovevano lavorare anche dodici ore di fila.

Quattrocento stranieri sfruttati

Gli stranieri, per la maggior parte nordafricani e romeni facevano parte di una cooperativa di Sezze che muoveva le fila su una centrale di caporalato. Sei le persone arrestate, cinquanta quelle indagate. Tra quelli finiti in manette anche un sindacalista di Frosinone. Si tratta di Marco Vaccaro, segretario provinciale della FAI CISL di Latina, con il compito di garantire protezione alla cooperativa “Agri Amici” avrebbe fatto in modo di veicolare tutti i lavoratori della cooperativa nel sindacato da lui coordinato.

Le minacce del sindacalista ciociaro arrestato

Nello specifico l’uomo aveva minacciato i lavoratori che non avrebbero avuto il contratto rinnovato se non si fossero iscritti al sindacato del quale era segretario provinciale. "In questo modo – si legge nell’informativa - Vaccaro avrebbe conseguito un ingiusto profitto rappresentato dagli introiti connessi alle nuove iscrizioni ed alle domande di indennità di disoccupazione  inoltrate all’Inps tramite lo stesso sindacato. Marco Vaccaro, che sarà rappresentato dall’avvocato Giampiero Vellucci, è accusato di una sua partecipazione ad una associazione a delinquere finalizzata all’intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro, estorsione, autoriciclaggio, corruzione e reati tributari.

Per tutti i dettagli dell'operazione, le foto ed i video latinatoday.it 

C'era anche l'addetto al reclutamento degli operai

L'uomo avrebbe operato prevalentemente per la società “Agri amici società cooperativa Agricola” senza  però che questa avesse le caratteristiche  di una società cooperativa. Per la cronaca va detto che i lavoratori venivano trasportati sul luogo di lavoro con i mezzi in un'altra società: la “Ellebi srl”. Ognuno all’interno della organizzazione aveva ruoli specifici dal direttore al promotore e all’addetto al reclutamento dei lavoratori. Inutile dire che agli stranieri sfruttati fino all'osso non erano  stati pagati nemmeno i contributi previdenziali. Numerose le aziende pontine, ma anche della provincia di Roma, Frosinone e Viterbo che si rifornivano della manodopera a "prezzi stracciati" offerta dalla cooperativa di Sezze. Per tale motivo altre cinquanta persone risultano sul registro degli indagati.


A Babbo Natale Vaccaro aveva chiesto 4000 disoccupazioni

Nelle intercettazioni telefoniche risulta che Vaccaro prima di Natale avesse inviato un messaggio ad un suo collega scrivendo che a Babbo Natale aveva chiesto 4.000 disoccupazioni e un gatto. L’inchiesta era stata avviata a seguito di un dipendente della Cooperativa addetto alle buste paga il qualel trovandosi davanti a degli illeciti macroscopici dopo aver dato le dimissioni aveva segnalato la questione alla polizia. Lunedì mattina, presso il tribunale di Latina Vaccaro accompagnato dal suo legale di fiducia Vellucci verrà ascoltato dal magistrato inquirente per l'interrogatorio di garanzia.

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