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Cronaca Ceprano

Ceprano, lei si rifiuta di avere rapporti sessuali e lui tenta di strangolarla

Vittima dell'ennesimo caso di violenza sulle donne una 46enne divorziata che aveva creduto, dopo il fallimento del suo matrimonio, di aver trovato l'uomo della sua vita

Lei si rifiuta di avere un rapporto sessuale e lui per rabbia tenta di strangolarla. Vittima di questo ennesimo episodio di violenza sulle donne, una quarataseienne di Ceprano che aveva intrecciato una relazione con un cinquantatreenne di Strangolagalli, entrambi  divorziati. I due si  incontravano talvolta a casa della signora, e talvolta a casa di lui. Non ci è voluto molto e la donna ben presto si è accorta che le intemperanze di  quel compagno si trasformavano con estrema facilità in aggressioni fisiche e verbali. La picchiava per un nonnulla, anche solo se era di cattivo umore. A quel punto la strategia della donna è stata quella di allontanarlo gradualmente, cercando di diradare le occasioni di incontro ma ha scatenato ancora di più la sua aggressività fino ad arrivare al tentativo di violenza sessuale.

La donna ha ripercorso  in aula il suo calvario

Da qui la denuncia e l'inchiesta che ha portato l'uomo al rinvio a giudizio per  violenza sessuale.  Ieri  presso il Tribunale di Frosinone con il Collegio penale presieduto dal dott. Mancini, si è celebrata la prima udienza. L'imputato, difeso dall'avv.Severino Reali, non era presente. È stata ascoltata la donna, difesa dall'avv.Carla Corsetti.

Sequestrata in casa

La donna ha faticosamente ricostruito le botte, le persecuzioni sul posto di lavoro fino a costringerla a licenziarsi, le numerose volte in cui l'ha chiusa a chiave in casa, la sera in cui è scappata dalla finestra dopo che lui era andato via chiudendo la porta a chiave per impedirle di scappare, ha raccontato le volte in cui le ha distrutto tutti gli oggetti della sua casa, e quando, in preda alla rabbia, ha distrutto i vasi del giardino e divelto il cancello dell'abitazione. Dopo l'intervento dei Carabinieri a seguito dell'ennesima aggressione, era riuscita ad allontanarlo.

La richiesta di perdono

Per circa due mesi lui l'aveva seguita, chiamata ripetutamente, aveva cercato di farle credere che si era pentito e che era cambiato. Lei le aveva dato un'altra possibilità ma si era dovuta ricredere. Invece di nuovo violenza e percosse fino ad un tentativo di strangolamento. Nella prossima udienza fissata  a novembre saranno sentiti i testimoni.

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