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Martedì, 19 Marzo 2024
Cronaca Cassino

Corruzione e truffa con gli immigrati, 18 misure cautelari e 25 indagati. I dettagli dell'operazione

La Guardia di Finanza e la Polizia di Stato, coordinate dalla Procura di Cassino, hanno smantellato una presunta associazione a delinquere che vede protagonisti sindaci e personaggi di spicco dell'economia e della politica provinciale

Diciotto misure cautelari, 25 indagati e sequestri patrimoniali per oltre 3 milioni di euro. Queste le prime informazioni riguardanti la maxi operazione 'Welcome to Italy' che dalle prime luci dell'alba di questa mattina stanno portando avanti gli uomini del Comando Provinciale della Guardia di Finanza e della Questura di Frosinone stanno eseguendo, su disposizione del G.I.P. presso il Tribunale di Cassino, Domenico di Croce, ordinanze di applicazione di misure cautelari personali e reali in tre diverse Regioni (Lazio, Campania e Molise) e cinque Province (Frosinone, Latina, Rieti, Caserta ed Isernia), nei confronti di appartenenti a due sodalizi criminali attivi nel settore dell’accoglienza ai migranti.

Sindaci e pubblici ufficiali

Le indagini, coordinate Procuratore Capo di Cassino, Luciano d’Emmanuele e dal Sostituto Procuratore Alfredo Mattei, hanno acceso i riflettori su un articolato sistema di frode che, anche grazie alla corruzione di pubblici ufficiali preposti ai controlli e Sindaci, ha consentito ai sodali di appropriarsi indebitamente di ingenti somme di denaro. Alle ore 11 il Procuratore della Repubblica di Cassino, Luciano d’Emmanuele, terrà una conferenza stampa alla presenza dei rappresentanti delle Forze di Polizia operanti presso la sede del Giudice di Pace di Cassino, in via San Marco. 

La difesa

Gli indagati sono rappresentati dagli avvocati Sandro Salera, Gianrico Ranaldi, Stellato e Sgambato

I dettagli dell'operazione

I militari della Guardia di Finanza di Cassino unitamente agli agenti della Squadra Mobile della Polizia di Stato del Commissariato di Cassino, nella mattinata hanno portato a termine una vasta operazione di servizio nel settore dell’accoglienza dei cittadini stranieri richiedenti asilo, che ha portato alla denuncia, a vario titolo, di n.25 persone per reati che vanno dall’associazione a delinquere finalizzata alla corruzione di dipendenti pubblici o incaricati di un pubblico servizio, estorsione, truffa ai danni dello Stato e Enti Pubblici, frode in pubbliche forniture, abuso d’ufficio, malversazione ai danni dello Stato, emissione ed utilizzo di fatture false.

Le indagini

Le indagini di polizia giudiziaria svolte su delega della Procura di Cassino, sotto la direzione del Procuratore Capo Dott. Luciano d’Emmanuele e del Sostituto Procuratore Dott. Alfredo Mattei, hanno coinvolto numerosi Comuni delle provincie di Frosinone, Caserta, Isernia, Latina e Rieti. Nell’ambito delle indagini esperite, è stata acquisita copiosa documentazione contabile ed extracontabile che ha consentito di individuare numerosi comportamenti illeciti nella gestione dell’accoglienza dei rifugiati sia nel Sistema di Protezione per Richiedenti Asilo e Rifugiati (SPRAR) che in quello dei Centri di Accoglienza Straordinari (CAS) gestiti dagli uffici delle Prefetture. Sulla scorta della delega emessa dalla Procura di Cassino sono state qualificate le condotte criminose poste in essere dagli indagati, quali l’utilizzo di fatture per operazioni inesistenti e relative all’ottenimento di rimborsi non dovuti, frode nella fornitura di servizi ai rifugiati e richiesta di rimborso rette per rifugiati non più presenti sul territorio nazionale, e individuati ulteriori soggetti ad essi collegati.

La corruzione

Veniva inoltre rilevato un caso di corruzione di un funzionario addetto alla rendicontazione del servizio S.P.R.A.R. per la percezione di contributi per costi mai sostenuti. Nell’ambito dei controlli documentali emergeva, in alcuni casi, la doppia annotazione nei registri di rendicontazione di costi sostenuti da Cooperative per il servizio S.P.R.A.R. e la doppia percezione di contributi per il pagamento di personale dipendente delle Cooperative sia dello S.P.R.A.R., nonché un doppio utilizzo dell’IVA, portata sia in detrazione che rimborsata. Sono state acclarate precise responsabilità a carico dei legali rappresentanti e soci di n.3 cooperative dalle quali è emerso un vero e proprio sistema basato sull’illecito e indebito rapporto tra il responsabile dell’ufficio rendicontazione del servizio S.P.R.A.R. e i responsabili di due cooperative ramificate nei territori delle province di Frosinone, Caserta e Isernia. In un caso, è stato rilevato che a fronte dell’intervento di un pubblico ufficiale era stata prospettata, quale compenso, l’assunzione del figlio, cosa che poi è regolarmente avvenuta.

E’ stato riscontrato che, nel tempo, il sistema di rendicontazione dei costi comprendeva anche spese che con gli immigrati non avevano nulla a che fare, come nel caso di quelle sostenute per l’organizzazione della festa per il diciottesimo compleanno del figlio di un responsabile e confluite nella contabilità del servizio S.P.R.A.R. quale costo sostenuto per la realizzazione di una manifestazione finalizzata all’integrazione dei migranti ospiti. Sempre a carico del servizio S.P.R.A.R. sono state poste anche delle spese di ristrutturazione della villa, con annesso campo da tennis, di proprietà di un responsabile della cooperativa coinvolta.

Troppe le cose che non andavano nel servizio di affidamento

Per quanto concerne il servizio di affidamento dei servizi da parte di alcuni Comuni siti nelle province di Isernia, Caserta e Frosinone, è stato rilevato che questo avveniva senza alcuna procedura ad evidenza pubblica ed emergeva, altresì, che il sindaco di un comune coinvolto era riuscito ad ottenere quale “compenso” l’assunzione di familiari e conoscenti, pretendendo, in alcune circostanze, anche un aumento di stipendio per una persona di suo interesse. Le indagini svolte, hanno permesso di appurare che le cooperative erano giunte a una sorta di patto “di non concorrenza” con il quale si erano spartite il territorio ove operavano. Illuminante in tal caso è la circostanza in cui, innanzi al tentativo di “infiltrazione” da parte di un’altra cooperativa, veniva rilevato l’intervento del sindaco che, con minacce più o meno velate, costringeva la proprietaria dell’immobile che doveva essere adibito a residenza degli immigrati a rescindere il contratto di locazione già stipulato e registrato.

Il pagamento delle rette

Nel corso delle indagini venivano accertati casi di pagamento di rette per migranti non più presenti sul territorio italiano e il subappalto di vitto e alloggio a un centro fatiscente ad un prezzo risultato essere inferiore a 1/3 di quello versato dalla Prefettura, ottenendo in tal modo un indebito guadagno. Nell’ambito delle perquisizioni veniva rilevato lo stato dei luoghi altamente fatiscente con ambienti sporchi e blatte all’interno delle cucine, ma la mala gestione di questi centri di accoglienza aveva invece consentito ai responsabili di questi, di utilizzare automobili di lusso, quali due SUV della BMW modello X1 e X3, acquistati in leasing dalla cooperativa stessa.

All’esito delle indagini di polizia giudiziaria, il Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Cassino, su richiesta del Sostituto Procuratore Dott. Alfredo Mattei, ha emesso un’ordinanza di applicazione di n.18 misure cautelari personali, di cui n.11 relative all’obbligo di presentazione alla P.G. e n.7 relative al divieto di esercitare attività imprenditoriali, disponendo altresì il sequestro preventivo finalizzato alla confisca diretta e per equivalente di beni per un importo pari a circa € 3.000.000.

Le parole del presidente Zingaretti

“Desidero ringraziare la Procura di Cassino e gli uomini della Polizia di Stato e della Guardia di Finanza per l’operazione condotta dall'alba di questa mattina, denominata Welcome to Italy, per reati legati alle attività di accoglienza di cittadini richiedenti asilo nelle province di Frosinone, Rieti, Caserta e Isernia. Si tratta di accuse molto gravi e, rinnovando la mia massima fiducia nell’operato della magistratura, auspico che venga fatta al più presto chiarezza su questi episodi inerenti un articolato sistema corruttivo legato all’accoglienza dei migranti”. Lo dichiara in una nota il Presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti.

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