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Martedì, 23 Aprile 2024
Cronaca Sora

Delitto Mollicone, Maria Tuzi ha denunciato Carmelo Lavorino: "Troppe menzogne"

La figlia del brigadiere morto suicida nel 2008 ha presentato querela nei confronti del consulente di parte della famiglia Mottola. Più volte ha lasciato intendere che l'assassino di Serena sia proprio Santino Tuzi.

Il rispetto per il dolore di una famiglia e di un padre che lotta tra la vita e la morte in un letto d'ospedale è stato seppellito da ipotesi investigative senza riscontro e una battaglia legale che si preannuncia pesante e mortificante. Le accuse rivolte al brigadiere Santino Tuzi, morto nel 2008 dal consulente di parte della famiglia Mottola, sono state pesanti come un macigno anche per la famiglia. Il signor Carmelo Lavorino, a microfoni spenti, ipotizza all'inviata della trasmissione Le Iene che la morte di Serena Mollicone sia avvenuta per mano del carabiniere morto.

La verità nascosta dietro la morte del brigadiere dei carabinieri

Tuzi, secondo la ricostruzione di Lavorino, che non ha alcun riscontro investigativo è bene chiarirlo, avrebbe aggredito la studentessa in auto mentre facevano ritorno da Sora ad Arce. Parole ritenute offensive dalla moglie e dai figli di Tuzi che ieri hanno presentato querela presso la caserma dei carabinieri di Sora. Le motivazioni della denuncia sono state rese note in un comunicato stampa che riportiamo integralmente. 

Le parole di Carmelo Lavorino

Il comunicato

A seguito delle dichiarazioni rilasciate da Carmelo Lavorino durante da puntata delle Iene andata in onda domenica 8 corrente mese e considerata la condotta tenuta dallo stesso su Facebook nei giorni successivi, Maria Tuzi ha presentato querela presso la stazione Carabinieri di Sora. 

Teniamo a precisare alcuni punti. 

1) Non temiamo nessun confronto dattiloscopico , perché non temiamo la verità .

2) Santino Tuzi ha volontariamente dato campioni di DNA e le impronte digitali. Anzi, successivamente alla morte di Santino Tuzi, le sue impronte digitali sono state confrontate con quelle trovate sulla sua pistola d'ordinanza, quindi l'autorità giudiziaria dispone delle impronte di Santino Tuzi già dal 2008.

3) Questa parte civile sta studiando ogni singolo documento , ricavando già da ora elementi utili che verranno illustrati in Tribunale, perché noi crediamo nella sacralità del Tribunale .

4) Abbiamo chiesto e chiediamo un silenzio rispettoso perché con Guglielmo Mollicone in gravi condizioni, non riusciamo a capire la necessità di discutibili spettacoli mediatici. 

Noi non accusiamo nessuno. Vogliamo rispetto per Santino Tuzi, per una famiglia che passerà l'ennesimo Natale senza Santino. Questa parte civile non rilascerà dichiarazioni alla stampa fino agli esiti dell'udienza preliminare, risponderemo però per via giudiziaria ad ogni attacco alla memoria e dignità di Santino Tuzi .
 

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