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Cronaca Arce

Delitto Mollicone, parla il parente sospettato: "Non vivo da 17 anni" (foto e video)

L'uomo, un ex imprenditore edile, interrogato centinaia di volte, spiega a FrosinoneToday di essere estraneo alla terribile vicenda ma ammette di conoscere le due donne polacche

Le indagini sull'omicidio di Serena Mollicone sono oramai alle battute finali. Entro l'autunno la Procura dovrà chiudere gli accertamenti e stabilire se chiedere o meno il rinvio a giudizio per tutti e cinque gli indagati. Una lunga serie di verifiche, analisi di laboratorio, prelievi del Dna e di impronte digitali, hanno costellato questi lunghi anni di investigazione da parte dei carabinieri del Comando provinciale di Frosinone. Nulla è stato lasciato al caso. Nessuna pista è stata tralasciata dallo speciale pool voluto dal procuratore capo di Cassino, Luciano D'Emmanuele e presieduto dal magistrato Maria Beatrice Siravo e dal colonnello Fabio Cagnazzo, comandante provinciale dei Carabinieri.

Il pool di investigatori

Un gruppo di militari che hanno cercato di ricostruire quanto accaduto ad Arce il primo giugno del 2001 ed i motivi per cui la studentessa diciottenne possa essere stata dapprima brutalmente aggredita, probabilmente nella caserma dei carabinieri, e poi lasciata morire soffocata quando credevano che fosse morta. Serena Mollicone quindi poteva essere salvata. In queste settimane è tornato nuovamente alla luce un aspetto delle indagini che già 17 anni fa venne approfondito, ma senza esito. Chi potrebbe aver occultato il corpo della ragazza nel bosco di Fonte Cupa ad Anitrella?

I nuovi interrogatori

La scorsa settimana è stato interrogato per ore l'uomo, un cugino di Guglielmo Mollicone che, già in passato, era stato 'torchiato' decine di volte. L'attenzione dei media si è quindi nuovamente concentrata su questo presunto complice degli assassini. Ma a differenza del passato, questa volta il 46enne, ex imprenditore edile, assistito dall'avvocato Roberto Molle, ha deciso di rompere il silenzio e dopo tanti anni racconta la sua verità. Spiega la sua conoscenza con le donne polacche interrogate la scorsa settimana e sottoposte all'esame del Dna. Racconta dei tanti interrogatori ai quali l'ha sottoposto l'ex comandante della caserma dei carabinieri di Arce, il maresciallo Franco Mottola, oggi indagato insieme alla moglie, al figlio e ad altri due carabinieri. Il tutto in un'intervista esclusiva rilasciata a FrosinoneToday.

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