Anagni, esplosione al supermercato Conad: venti persone si costituiscono parte civile
Una scintilla avvenuta nei sotterranei della struttura unita al gas aveva scatenato la deflagrazione, si era temuto veramente che si fosse consumata l'ennesima tragedia.
Il 19 novembre del 2015 ad Osteria della Fontana, e precisamente in località Finocchietto ad Anagni, si era temuto veramente che si fosse consumata l'ennesima tragedia.
Fuga di gas
Il supermercato Conad ubicato lungo la piazza era stato distrutto da una improvvisa deflagrazione dovuta ad una fuga di gas metano. La motivazione? La società Sicet che si stava occupando di impiantare la banda larga aveva cominciato i lavori di scavo. Ma proprio a seguito di questi c'era stata la perforazione di una tubatura con la conseguente fuga del combustibile. Una scintilla avvenuta nei sotterranei della struttura unita al gas aveva scatenato la deflagrazione.
Registro degli indagati
Francesco Fraioli, legale rappresentante della società "Sicet" e Patrizio Glisoni incaricato della messa in sicurezza dei lavori finirono sul registro degli indagati per disastro colposo. Il supermercato "Conad" era stato fortemente danneggiato, così come il negozio di articoli da regalo, il laboratorio di analisi il negozio di detersivi ubicati nelle vicinanze e i numerosi veicoli parcheggiati proprio davanti la struttura I mezzi erano andati completamente distrutti. Tra l'altro al momento della deflagrazione il supermercato pullulava di clienti. Molti di loro, fortunatamente, erano rimasti feriti lievemente.
La natura del boato
A transennare l'intera zona i vigili del fuoco intervenuti al disastro. E proprio dagli scavi effettuati per cercare di capire la natura di quel boato, era emerso che una tubatura del gas riportava una evidente foratura. Da qui la richiesta di rinvio a giudizio per i due dipendenti della "Sicet". Ieri mattina in sede di udienza preliminare venti persone si sono costituite parte civile.
La decisione del giudice
Nel collegio difensivo gli avvocati Riccardo Masecchia, Alessia Maggi e Angelo Galanti. Nel corso dell’udienza gli avvocati di parte civile hanno sollevato una serie di eccezioni. Per tale motivo il giudice ha deciso di pronunciarsi il prossimo 24 novembre.