rotate-mobile
Lunedì, 29 Aprile 2024
L'operazione della Finanza

Fatture false e maxi evasione di iva, due imprenditori ciociari nei guai

Sequestrati beni dal valore di 44 Mln di euro. In soli due mesi evasi circa 10 milioni di euro di accise

Da oltre 6 anni i finanzieri erano sulle loro tracce per cercare di capire i “giri” dei soldi e le operazioni che andavano a fare nel settore petrolifero ed energetico. In queste ore dopo ampi ed articolate indagini si è arrivati all’ordinanza per l’applicazione di misure cautelari personali a carico dei legali rappresentanti di due delle principali società coinvolte in questo giro di soldi che partiva dal nord Italia ed arrivava fino alla Campania passando per il Lazio.

Una delle società operanti nel frusinate, titolare di licenza di trader, a seguito della revoca intervenuta per violazioni di carattere fiscale, avrebbe ceduto circa 15 milioni di litri di gasolio, in sospensione d’accisa pur non avendone più i requisiti, a un’altra società, sempre riconducibile al medesimo soggetto. Tale condotta avrebbe consentito – in soli due mesi - di evadere circa 10 milioni di euro di accise.

Nella mattinata odierna, coordinati dalla Procura della Repubblica di Napoli, i finanzieri dei nuclei di polizia economico-finanziaria della guardia di finanza di Napoli, Frosinone e Trieste, in collaborazione con i funzionari del Nucleo Operativo Accise (NOA) dell’Agenzia delle Accise, Dogane e Monopoli, hanno dato esecuzione ad un’ordinanza applicativa di misure cautelari personali a carico di due soggetti, nonché a un decreto di sequestro preventivo finalizzato alla confisca di beni mobili e immobili, in via diretta e per equivalente, per complessivi 44 milioni di euro, a carico di cinque società e sei persone fisiche indiziate di partecipazione ad una associazione per delinquere attiva nelle province di Napoli e Frosinone, di dichiarazione fraudolenta mediante l’emissione ed utilizzazione di fatture per operazioni inesistenti e di frode nella commercializzazione di prodotti petroliferi.

In particolare, sono state applicate misure cautelari personali a carico dei legali rappresentanti di due delle principali società coinvolte; segnatamente la misura cautelare degli arresti domiciliari congiuntamente a quella interdittiva del divieto temporaneo di esercitare imprese e uffici direttivi nei confronti di un soggetto e quella interdittiva del divieto temporaneo di esercitare imprese e uffici direttivi a carico dell’altro.

Le indagini riguardano una articolata frode carosello che sarebbe stata posta in essere dal 2016 al 2021, effettuata mediante interposizioni fittizie di altre società e fatturazioni per operazioni soggettivamente inesistenti; le indagini hanno fatto emergere che sarebbe stata creata una catena di società dislocate in Friuli Venezia Giulia, Lazio e Campania, per assicurare introiti illeciti ai partecipi dell’associazione, commisurati alle imposte evase in termini di IVA e di accise per decine di milioni di euro.

L’odierna operazione è il frutto della sinergia tra l’azione della Guardia di Finanza e quella della Agenzia delle Dogane – con il coordinamento dell’Autorità Giudiziaria partenopea - a tutela del corretto andamento dei mercati e a contrasto di pratiche commerciali scorrette in danno dell’Erario in un momento storico particolarmente delicato per il settore dei prodotti petroliferi ed energetici.

Il provvedimento eseguito è una misura cautelare disposta in sede di indagini preliminari, avverso cui sono ammessi mezzi di impugnazione e i destinatari di essa sono persone sottoposte alle indagini e, quindi, presunte innocenti fino a sentenza definitiva.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Fatture false e maxi evasione di iva, due imprenditori ciociari nei guai

FrosinoneToday è in caricamento