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Le poste battono cassa al comune. Maxi decreto ingiuntivo da oltre 360 mila euro

E'di questi giorni la notizia della richiesta di risarcimento per alcune fatture non pagate dal 2004 al 2014 in cui l'azienda riscuoteva le multe per l'ente

Poste Italiane batte cassa al Comune di Frosinone e lo fa con un decreto ingiuntivo da quasi 368mila euro. Entro 40 giorni l'amministrazione comunale è stata chiamata a saldare il conto per gli anni che vanno dal 2011 al 2013 relativo al servizio di gestione, notifica ed incasso delle multe per  violazioni al Codice della strada.

I fatti dal 2004 al 2014

I fatti risalgono al 2004 quando il Comune aveva affidato all'ente Poste la gestione delle sanzioni comminate ai cittadini. La convenzione era durata fino al 2014.  Ma il Comune non avrebbe effettuato il pagamento di una trentina di fatture. Nello specifico nel 2011 risultavano evasi 84.600 euro; nel 2012 105mila euro e nel 2013 143mila euro.  A questi soldi c'erano da aggiungere anche gli interessi di mora di 35 mila euro.

Il ricorso dell'ente e la verifica dei conteggi

Adesso il Comune dopo aver sentito il parere della Polizia Locale, ha deciso di contestare il decreto ingiuntivo. Al momento sarebbe in corso la verifica dei conteggi presentati da Poste Italiane. Ovviamente l'amministrazione Ottaviani  si sta rimboccando le  maniche per preparare la sua difesa. Da sottolineare inoltre che anche per quanto riguarda il caso Geaf che aveva chiesto 561mila euro relativi agli anni 1997, 2000, 2002, 2006, al triennio 2009-2012 e al 2014 il Comune ha contestato il decreto ingiuntivo in quanto sostiene di non dovere nulla al gestore  del pubblico trasporto. L'opposizione in questi giorni ha chiesto all'amministrazione comunale se in questa situazione così delicata possa ancora persistere l'equilibrio di bilancio. 

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