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Cronaca

Dopo la rissa alle poste nigeriano condannato a 2 anni e sei mesi. Ma la beffa è dietro l'angolo

Una condanna esemplare che però non potrà essere attuata in quanto l'uomo è un richiedente asilo. Per questo motivo non potrà essere cacciato dal territorio italiano 

Due anni e sei mesi di reclusione più immediata espulsione.  Questa la condanna inflitta al giovane nigeriano che ieri mattina ha seminato il panico all'interno dell'ufficio postale di Via Fosse Ardeatine a Frosinone. Una condanna esemplare che però non potrà essere attuata in quanto l'uomo è un richiedente asilo. Per questo motivo non potrà essere cacciato dal territorio italiano. 

La storia del richiedente asilo 

Da informazioni raccolte l'uomo prima di arrivare nel capoluogo ciociaro viveva in una struttura a Piedimonte San Germano dove percepiva una poket money settimanale. Ma pensando di poter "guadagnare" di più a Frosinone con le elemosine aveva deciso di trasferirsi qui. 

Mancavano i soldi dello Stati

Mercoledì mattina la discussione si è accesa all'interno dell'ufficio postale proprio perchè sul suo conto non erano arrivati i soldi che lo Stato gli versava per la sua sopravvivenza. Ma certo la colpa di quel mancato pagamento non era da addebitare al direttore dell'ufficio postale. Sembra che a scatenare la rabbia dello straniero sia stato il fatto di non avere i soldi per poter giocare alle slot machine. Profugo, dunque, ed anche ludopatico. Intanto, migliorano le condizioni del carabiniere ferito dal nigeriano mentre tentava di riportarlo alla calma.

La manifestazione in Prefettura 

Dal consigliere comunale di Frosinone Marco Ferrara arriva tramite il suo profilo facebook la proposta per organizzare una manifestazione sabato 9 giugno: "Organizziamo una manifestazione di cittadini in Prefettura per sabato 9 giugno, di mattina, per esprimere la nostra vicinanza e solidarietà alle Forze dell'ordine, per protestare contro l'eccessivo numero di richiedenti asilo a Frosinone, per conoscere dal Prefetto l'esatto numero dei migranti che alloggiano nel Comune di Frosinone e per regolamentare la loro presenza in città, anche per mezzo della sottoscrizione di un contratto sprar che prevede il 3 per mille di presenza rispetto ai residenti. A Frosinone sarebbero così solo 150 contro gli attuali 1.100 stimati. Difendiamo la nostra terra! Faccio un appello a tutte le forze politiche presenti sul territorio". 

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