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Cronaca

Blitz dei carabinieri, arrestati due membri della famiglia Di Silvio (video)

Per cinque anni hanno costretto il proprietario di un locale del Capoluogo a fornire loro laute consumazioni a base di champagne e spumanti costosi. Le manette sono scattate dopo la denuncia dell'uomo che a febbraio ha subito un'aggressione fisica

È in corso dalle prime ore della mattinata una operazione dei Carabinieri del Comando Provinciale di Frosinone nei confronti del gruppo criminale dei Di Silvio, nota famiglia rom. Due le persone arrestate su ordinanza di custodia cautelare emessa dal GIP del Tribunale di Frosinone dott.ssa Ida Logolusso su richiesta del Pm dott Coletta. Gli indagati devono rispondere dei reati di estorsione in concorso e rapina in danno di commerciante del luogo. I dettagli saranno forniti in una conferenza stampa presso il comando prov di Frosinone alle 11.30.

In aggiornamento

Per ben cinque anni il titolare di una caffetteria ubicata in una delle zone più trafficate della città di Frosinone aveva sopportato i soprusi e le angherie messe in atto da due persone, rispettivamente padre e figlio di 43 e 26 anni nei suoi confronti. A loro appartenenti ad una famiglia di etnia rom molto conosciuta nel capoluogo ciociaro, imparentati con i Casamonica, tutto gli era dovuto. Entravano nel locale e senza pagare nulla si portavano a casa champagne e vini delle migliori marche. Per non parlare delle feste di compleanno e di alcune ricorrenze dove parenti e amici si ritrovavano nella caffetteria a spese del titolare. Gli avventori consumavano tutto  gratis. 

Dalle minacce verbali alle minacce fisiche

Una situazione alla quale però nel febbraio scorso il titolare del'esercizio pubblico ha messo fine presentando una dettagliata denuncia. La goccia che ha fatto traboccare il vaso risale al febbraio scorso quando i due dopo aver consumato se ne stavano andando via senza pagare. Il cameriere, aveva fatto notare loro che dovevano saldare il conto. Ma per tutta risposta padre e figlio avevano cominciato ad insultare e minacciare. Addirittura il proprietario del locale che per evitare scenate davanti ai clienti si era rinchiuso con loro nello sgabuzzino era stato aggredito fisicamente. Da lì la decisione di informare i carabinieri dell'accaduto. Questa mattina, i Carabinieri del NORM della compagnia di Frosinone hanno arrestato i due per i reati di estorsione e rapina in concorso. In manette sono finiti  Bruno Di Silvio ed il figlio Antonio, entrambi residenti nel capoluogo ciociaro. Il 43enne era già noto alla giustizia per reati di usura, estorsione, ricettazione e sugli stupefacenti, unitamente al figlio 26enne, anch’egli noto per reati minori.

Si facevano garanti di protezione

La tecnica utilizzata per far stare zitto il proprietario del locale consisteva in una condotta prevaricatrice, attraverso minacce e violenze fisiche e psicologiche. Entrambi proponendo "protezione” del locale e si offrivano per prestiti di denaro. Quando il titolare del locale si è ribellato, dalle minacce sono passati ad una vera e propria aggressione fisica. Tornando ai loro arresti portati avanti dagli uomini agli ordini del maggiore Matteo Branchinelli e dal luogotenente Angelo Pizzotti, questa mattina i militati hanno fatto irruzione nelle loro abitazioni. Al termine delle formalità di rito, i due hanno beneficiato degli arresti domiciliari. Per entrambi è stata disposta l'applicazione del braccialetto elettronico. 

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