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Cronaca

Grottaferrata, Valeria Ferretti cambia sesso e la città l'emargina insieme alla sua famiglia

di Lorena Fantauzzi La storia di Valeria Ferretti Vita da emarginazione per lei e la famiglia perché nato uomo è diventata donna presso una struttura pubblica. Ma la società perbenista non la accetta nella città che fu conosciuta come la sede...

di Lorena Fantauzzi

La storia di Valeria Ferretti Vita da emarginazione per lei e la famiglia perché nato uomo è diventata donna presso una struttura pubblica. Ma la società perbenista non la accetta nella città che fu conosciuta come la sede della Federsex e sede delle Ville dell’Amore in cui Jessica Rizzo nei suoi privè sbandierava amore libero.

Oggi, Valeria Ferretti: vive una vita di emarginazione per lei e la famiglia, perché nata uomo è diventata donna, presso una struttura pubblica.

Grottaferrata, malgrado sia stata la città per eccellenza delle ville dell’Amore, in cui Jessica Rizzo predicava sesso libero e sfrenato, oggi si scandalizza se un uomo è diventato ufficialmente donna,con tanto di percorso legale terapeutico e chirurgico in una struttura italiana con tanto di registrazione all’anagrafe del Comune.

Ma la società perbenista non la accetta e lei Lancia un allarme: «Faccio un appello agli uomini onesti, nei Castelli romani c'è tanta brava gente, affinché venga offerta un'opportunità a questa ragazza ( mia sorella Daniela), quella di vivere una tranquilla vita, malgrado già subisca la sua disabilità, non le è permesso vivere la sua quotidianità”.

Purtroppo la sua storia è uguale a tante altre storie che non vengono mai raccontate. A spendersi per Daniela è la stessa giovane sorella, Valeria che ha denunciato come, da quando ha deciso di cambiare sesso, sia stata vittima di mobbing sul posto di lavoro e nella sua cittadina: Insulti, doppi sensi, prese in giro fino a vedere la sorella Daniela , emarginata ed allontanata dal centro sportivo che frequentava, in un centro di handicappati.

Ma ora è senza lavoro e nessuno, visto l'aspetto da donna e i documenti con un nome di ex uomo, vuole assumerla.

«Non chiedo nessun favoritismo, solo, che anche a mia sorella venga data la possibilità di poter frequentare le attività ludiche e la società - continua Valeria - quella di cui è stata vittima Daniela è una cattiveria davvero assurda, perché è inaccettabile punire una persona che non ha alcuna colpa se sua sorella ( cioè io ) non ha voluto riconoscere nel sesso nel quale era stato registrato anagraficamente ».

“"Non vogliono mia sorella disabile nel loro centro perché io qualche anno fa ho cambiato sesso. E faccio scandalo".

Dure e tristi parole di Valeria Ferretti, 38 anni, che circa sei anni fa ha deciso di diventare donna e la cui sorella Daniela iscritta ad un'associazione di Grottaferrata le è stato vietato di svolgere delle attività ginniche a causa del suo status.

“ Io non ritengo giusto che ad essere penalizzata sia mia sorella, che non ha fatto nulla di male.

E nemmeno io".

Daniela affetta da crasi spastica si è iscritta tramite il Comune di Grottaferrata, un paese vicino Roma, ad un'associazione che le permette di fare delle attività come il nuoto, bowling, equitazione e da ben sei mesi questi tipo di percorso è stato interrotto, secondo quanto dice Valeria. In forma di discriminazione verso il suo cambio sesso.

"Daniela é una persona speciale, non la chiamo disabile, è passata per vie burocratiche e ha pieno diritto di divertirsi, esercitarsi e fare attività sociale come tutti. Vorrei sapere il perché di questo forse per il mio cambio sesso? Non è giusto che ci siano ritorsioni per umana scelta".

Una scelta maturata, motivata e sofferta , quella di Valeria che ha iniziato il suo iterburocratico a 19 anni:

"Sono andata al San Camillo per fare il mio percorso, malgrado fosse dura sono andata per gradi psicologo, cura ormonale, passati questi due anni c'è un tribunale, un giudice che autorizza… Che dà l'ok alla tua scelta".

Nel periodo in cui sono stata operata ho avuto tutta la mia famiglia dalla mia parte in primis mia madre e anche il mio compagno che ha 52 anni”.

Ed ora che Valeria sta vivendo un momento della sua vita felice: "Non sopporto che facciano del male a mia sorella, male a livello emotivo, è una ragazza dolcissima vive per me. Quelle attività la fanno sentire viva lancio un messaggio anche ad altre persone come me anche per motivi diversi vengono discriminati e appresso a noi i nostri parenti come un effetto domino." Daniela in queste gare mette tutto il suo entusiasmo che purtroppo sta venendo meno in questo periodo perché hanno interrotto il suo sogno".

“Voglio dire a questi signori perbene che se ne guardino dal fare un torto cosi plateale a mia sorella Daniela e di farle riprendere le sue attività agonistiche perché la sua emotività psicologica è fragile e per lei, piccola campioncina, è vitale ".

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