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L'indagine / Cassino

Inquinamento, la Reno De Medici non riparte: braccio di ferro tra Procura e azienda

La AeA ha concluso parte gli interventi di manutenzione dell'impianto Cosilam che però non può superare i limiti di contenimento. Il magistrato De Franco nega deroghe alla Cartiera che deve mettersi a norma. In caso contrario scatteranno altre denunce.

La Reno De Medici, la cartiera chiusa da quasi un mese, per consentire la messa in sicurezza del depuratore Cosilam, domani non riaprirà i battenti. E per sensibilizzare le Istituzioni, le tre sigle sindacali, preoccupate per le sorti dei quasi 300 operai in cassintegrazione, hanno organizzato un sit in di protesta davanti ai cancelli.

Ma per quale motivo l'azienda non può riaccendere i motori? In realtà il problema di fondo non riguarda più la AeA, la società che gestisce per conto della Regione, i depuratori industriali del Lazio. Perchè il commissario straordinario ed amministratore delegato nominato dalla Procura, il dottor Massimo Barillaro, in meno di trenta giorni ha svuotato le vasche dell'impianto di Villa Santa Lucia, ha ripristinato la funzionalità degli scarichi e messo a norma quanto era necessario. Insomma tutto in ordine come legge vuole, finalmente e dopo anni di lassismo politico e battaglie da parte di comitati ambientalisti e residenti. 

E quindi, cosa impedisce alla Reno De Medici di riaprire? E qui entra in ballo nuovamente il dottor Barillaro, unitamente alla Procura di Cassino che ha svolto le indagini e sequestrato il depuratore Cosilam. Il magistrato Emanuele De Franco, in base alla relazione presentata dalla AeA, non ha concesso deroghe allo sversamento da parte della Reno De Medici all'interno dell depuratore industriale. Perchè l'impianto è tornato si funzionate ma non è in grado di sopportare carichi eccessivi e quindi se si torna ad abusare dei limiti di smaltimento, in pochi giorni tornaranno fetore e sversamenti illegali.

Per evitare ciò e per consentire la Cartiera di poter tornare a lavorare a pieno regime sono necessari lavori di riadeguamento del depuratore interno alla Reno De Medici. In sintesi, i vertici della cartiera, devono iniziare a prendere in considerazione una celere attuazione, per la salute degli operai e di coloro che vivono nella zona, dei protocolli ministeriali. 

I sindacati Slc Cgil, Fistel Cisl e Uilcom Uil temono fortemente per le sorti di centinaia di famiglie sulle quali pende la scure dello stipendio dimezzato. Domani alle 10.30 si terrà un'assemblea dinanzi ai cancelli della Reno dei Medici e poi, tutti in gruppo, i manifestanti arriveranno dinanzi al depuratore dove resteranno fino a quando non ci saranno risposte concrete. L'attesa potrebbe lunga perchè la Procura di Cassino e l'Amministratore non possono retrocedere, la Legge non lo consente. Per questo, se si proverà a sversare oltre i limiti, si costringerà l'autorità giudiziaria a procedere ancora una volta con denunce e sequestri. Provare per credere. 

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