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Lunedì, 29 Aprile 2024
Cronaca

Medicina, un gesto leggero contro la pesantezza della SLA

Ma è mai possibile che in Italia tutto deve essere riportato a una disputa tra guelfi e ghibellini. Anche farsi una doccia ghiacciata in nome della solidarietà (chi sta con Renzi si fa la doccia gelata, chi è contro

Ma è mai possibile che in Italia tutto deve essere riportato a una disputa tra guelfi e ghibellini. Anche farsi una doccia ghiacciata in nome della solidarietà (chi sta con Renzi si fa la doccia gelata, chi è contro

la rifiuta). Può piacere o meno, ma la campagna, lanciata in America, anche qui da noi sta raggiungendo un buon risultato. Sul suo profilo FB l’AISL (Associazione Italiana che si occupa dei malati di SLA) ha comunicato che fino a questo momento sono stati superati i 150 mila euro di donazioni. Chi lo fa non è certo un “buffone” se dopo la doccia fa il versamento. Non nego che ci possano essere persone che, malate di protagonismo, lo facciano solo per apparire, ma questo riguarda la loro coscienza. Altrimenti dovremmo essere contro tutte quelle campagne di raccolta fondi tipo Telethon o partite del cuore che al posto di una doccia mostrano artisti che dalla loro apparizione hanno di certo un ritorno pubblicitario. C’è poi chi ha voluto come al solito chiamare in causa Papa Francesco, che in un tweet scrive: “Un cristiano sa dare. La sua vita e’ piena di atti generosi – ma nascosti – verso il prossimo”. In queste parole c’è tutta la profondità del pensiero di Francesco. Io interpreto quel “nascosti” come un gesto che deve essere fine e non mezzo, ma che comunque un cristiano è generoso con il fratello sofferente e come dice monsignor Bregantini (vescovo di Benevento e presidente CEI della Commissione Lavoro) “la malattia della SLA è un problema serio. Ben vengano aldilà dei giudizi, tutte le iniziative. Conviene fare chiasso”. E ricordo che Papa Francesco ha appena donato un milione di dollari ai rifugiati iracheni in Kurdistan.

Ma perché proprio una doccia gelata? Sembra che lo scopo di rovesciarsi addosso un secchio di acqua gelata è quello di simulare la sgradevole sensazione di intorpidimento muscolare, di irrigidimento, di perdita di contatto con il proprio corpo che prende chi si ammala di questa tremenda malattia. Quindi non si tratta di un gioco o del solito tormentone estivo. Io non farò la doccia gelata, essendo un diversamente giovane, ma non farò mancare la mia solidarietà e invito tutti gli “amici” di FB a contribuire – con o senza doccia – a favole della AISL. Per informazioni andate al sito: www.aisla.it.

Roberto Papa

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