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Cronaca Vallecorsa

Omicidio di Armando Capirchio, Michele Cialei crolla nell'interrogatorio e confessa

Nelle ore scorse dopo un lungo ed estenuante interrogatorio l'uomo di 54 anni è crollato. Agli inquirenti ha raccontato che si sarebbe trattato di un delitto che sarebbe sfociato a seguito di una colluttazione

Omicidio di Armando Capirchio, dopo un anno di detenzione durante il quale aveva deciso di non collaborare con la giusitizia ed avvalersi della facoltà di non rispondere, nelle ore scorse Michele Cialei, il pastore di 54 anni accusato di aver  ucciso l’allevatore di Vallecorsa di 59 anni, dopo un lungo ed estenunte interrogatorio è crollato ed ha confessato di essere l'autore del delitto. Il pastore che è stato ascoltato all'interno del carcere dove si trova detenuto, ha raccontato agli inquirenti che non voleva uccidere Capirchio.

Una colluttazione sfociata nel delitto

Tutto era nato da una discussione che era poi degenerata. Insomma si sarebbe trattato di un delitto d'impeto, non premeditato. L'uomo che è ritornato con la memoria a quei drammatici momenti ha riferito che in preda all'ira perchè ancora una volta il suo bestiame aveva sconfinato al pascolo, aveva sparato all'allevatore. Poi preso dal panico aveva deciso di far sparire il corpo facendolo a pezzi e gettandolo in un dirupo in località Ambifri in territorio di Lenola.

Il passo falso dell'omicida

Dopo aver caricato nella sua auto (da qui le macchie ematiche appartenenti a Capirchio rinvenute nella sua vettura) l'allevatore lo aveva trasportato in località Ambifri in territorio di Lenola. Lì aveva fatto a pezzi il corpo che aveva racchiuso in due buste e gettate in un dirupo profondo sette metri. Il pastore era convinto di averla fatta franca. Ma aveva fatto un passo  falso. Aveva gettato il cadavere dell'allevatore a pochi metri di distanza da un appezzamento di terreno di un suo parente. I carabinieri agli ordini del colonnello Fabio Cagnazzo dopo aver perlustrato l'intera vallata dove era sparito Armando Capirchio si erano spostati proprio in territorio pontino. Il resto è cronaca. 

Il ritrovamento del corpo fatto a pezzi in due sacchi

Il movente 

Il movente va ricercato nelle continue discussioni dei due uomini a causa del bestiame che sconfinava la zona di pascolo.  Resta da capire adesso il ruolo che ha avuto in questo delitto il Terenzio Cialei, il figlio dell'omicida indagato al momento per vilipendio e occultamento di cadavere. Da alcune indiscrezioni trapelate sembra che il pastore forse per tirare fuori il figlio, abbia dichiarato di aver fatto tutto da solo. 

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