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Cronaca Trevi nel Lazio

Piglio, Assemblea generale per l’acqua pubblica. Domenica 8 ore 15,30

La guerra contro i rincari dell’acqua pubblica, applicati dal Gestore Ato 5, sembra non avere fine neanche a Piglio dove è stata fissata un’assemblea generale per Domenica 8 Febbraio 2015 alle ore 15,30 presso la Sala Polivalente del Comune di...

La guerra contro i rincari dell’acqua pubblica, applicati dal Gestore Ato 5, sembra non avere fine neanche a Piglio dove è stata fissata un’assemblea generale per Domenica 8 Febbraio 2015 alle ore 15,30 presso la Sala Polivalente del Comune di Piglio dove il Comitato Acqua pubblica di Piglio illustrerà ai cittadini il “dossier” CO. CI. DA. Ai lavori sarà presente l’Ing. Mario Antonellis responsabile del Coordinamento Provinciale Acqua Pubblica di Frosinone. Pomo della discordia è l’adeguamento tariffario e la richiesta da parte di Acea Ato 5 SpA del deposito cauzionale in un momento economico e sociale molto critico, per non dire drammatico per le molte famiglie, non solo di Piglio, che hanno serie difficoltà a far quadrare i conti e questa situazione di disagio si sta aggravando ancora di più con le pretese stratosferiche dell’Ato 5. Le bollette da pagare, infatti, riguardano somme consistenti che in questo periodo l’Acea Ato 5 SpA ha inviato ai consumatori con tanto di raccomandata a mano nelle quali, oltre ai costi per i normali consumi, sono previste anche le somme dovute a titolo di conguagli tariffari 2006-2011 e il deposito cauzionale, richiesti in forza della Determina del 30 maggio 2013 del Commissario ad Acta all’uopo nominato dal Tar Lazio, sezione Latina.

Per iniziare ad agire e non più solo a parlare scende in campo il “dossier” CO. CI. D. A. per risolvere il dannoso problema delle tariffe. Bene ha fatto il sindaco del comune di Trevi nel Lazio a non aderire come hanno fatto i suoi colleghi che hanno ceduto l’acqua un bene comune, al gestore Ato 5. Gli utenti ciociari, ora, stanno purtroppo pagando le scelte irresponsabili dei sindaci di allora di qualsiasi colore politico. Per i pigliesi, invece, oltre il danno anche la beffa perché il Comune di Piglio, aderendo all’Ato 5, ha ceduto anche i due pozzi di San Rocco.

Ora si piange sul latte versato. Un grazie ora va ai promotori dello “Sportello” pigliese che stanno offrendo assistenza ai cittadini e che si stanno interessando alla problematica dei recuperi pregressi dell’Acea Ato 5 SpA, promuovendo azioni di varia natura.

ALLAGAMENTI A PIGLIO. E’ TUTTA COLPA DI GIOVE PLUVIO? TANTO TUONÒ CHE ALLA FINE PIOVVE!!!

Ogni volta che Giove Pluvio apre le sue cateratte alcune zone di Piglio vanno sotto acqua. Questa volta a farne le spese, in particolar modo, alcuni e un negozio di fiori sito in Via Piagge dove i Vigili del Fuoco nel primo pomeriggio di ieri 5 Febbraio fino a sera sono intervenuti con delle idrovore per il convogliamento delle acque piovane e sorgive provenienti dalla soprastante strada Via San Lorenzo.

Non solo. Nel giardino di un fabbricato da giorni si è formata una voragine, da verificare la causa, a ridosso di un fosso per lo smaltimento delle acque piovane.

Nella serata c’è stata una riunione con i proprietari dei fabbricati e il tecnico del Comune di Piglio. Fin qui la notizia.

In Italia esistono ben 367 paesi che sono a rischio catastrofe di cui: 160 sono sotto l’incubo dell’alluvione ed altri 207 sono sotto l’emergenza frane. Il Lazio ne conta ben 35 a rischio frane e ben 32 comuni a rischio alluvione. Lo aveva annunciato Edo Ronchi, ex ministro dell’Ambiente che aveva presentato dopo l’alluvione che colpì Sarno la mappa dell’Italia del dissesto idrogeologico elaborato dalla banca Avi (aree vulnerate italiane per alluvioni e frane).

A Piglio, invece, è ancora si ricorda della disastrosa alluvione degli inizi del secolo del 1900 che portò dallo scoglio dello Scalambra una valanga di terriccio, alberi e materiale vario costituendo, quelle zone che ora rappresentano un rischio per la popolazione che incautamente vive. Non per niente gli antichi avevano deciso di edificare il paese sulla collina prospiciente le attuali zone a rischio, arroccandosi attorno al castello medievale.

Il perito agrimensore Francesco Nardi venne incaricato dal Comune di Piglio a redigere una relazione sulla alluvione del 2 Settembre 1901che causò molti danni in tutto il paese.

Ne riportiamo il testo: “Nell’annata eccezionale quale fu quella del 1901 e specialmente nel Settembre le piogge torrenziali produssero non lievi guasti. Di questi dovunque ne avvennero e sia sotto forma di frane, di spossamenti, di alluvioni, di avulsioni ecc. dappertutto con una certa gravità.

Purtroppo il regime delle nostre acque montane è tale da far impensierire per l’avvenire di una parte del nostro splendido territorio! Le condizioni topografiche e altimetriche della regione montuosa aggravate dal perfetto e generale disboscamento sono tutto altro che favorevoli dal salvaguardarci dall’alluvioni e più che mai dai danni che derivano dalla formazione di torrenti impetuosi. La maggior disgrazia poi sta nel fatto naturale che le acque di centinaia di ettari di terreno si riuniscono in un solo torrente.

E’ questo il torrente dell’Arringo che avendo origine nei pressi del monte Retafani, alimentato nel suo corso da altri torrenti di non lieve entità, spaventoso attraversa la migliore zona del nostro territorio arrecando dovunque guasti e danni immensi. E’ noto a tutti come questo mostro improvvisato nelle grandi piene costituisca oggetto di curiosità e meraviglia fino a che discende a precipizio dalla montagna, ma arrivato nella parte bassa del territorio(loc. Torretta e Civitella)

dove è costretto da più basse e meno resistenti sponde, dove la pendenza del suo letto è di molto attenuata esso è di spavento e di desolazione apportatore temuto!”

Questa è la “mappa a rischio” nel territorio di Piglio:a) zona Moretto-Tagliano; -i rischi di questa zona sono evidenti dal fatto che un tratto della statale 155 per Fiuggi è in continuo smottamento tanto da richiedere ogni anno interventi di manutenzione mentre nella zona sottostante si sta formando, per effetto di un progressivo abbassamento, una specie di cratere;

b) -Zona stazione ferroviaria ex Cotral; -per descrivere a sufficienza i disagi di questa zona basta ricordare che anni addietro (1972) il comune di Piglio vi edificò un campo sportivo il “MARINI”, che non poté mai essere utilizzato perchè inagibile;

c) altro settore a rischio è quello compreso nelle zone denominate “Carcassano-Romagnano-Cona”; -tra i tanti episodi di dissesto, complice il Piano Regolatore che ha reso edificabile zone altamente a rischio come quella in cui sono sorte le case popolari e quella di Romagnano detta “ponte sor Cesare” che tanto ha fatto parlare di se nel 1984. Queste zone sono state dichiarate nel 2007 dall’Autorità di Bacino dei fiumi Liri-Garigliano e Volturno di Caserta, “Aree a rischio idrogeologico molto elevato (R4)”. Ora a Piglio si piange sul latte versato. Prevenire è meglio che curare dice un adagio.

Piglio  foto storica

Giorgio Alessandro Pacetti il Profeta di Piglio

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