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Sabato, 27 Aprile 2024
Cronaca Arce

Omicidio Mollicone: appuntato Cuomo, Tuzi non mi disse di aver visto Serena

Va avanti a Roma il processo in Corte d'Appello per scoprire la verità sull'uccisione della racagazza di Arce

 "Tuzi non mi disse di aver visto Serena entrare in caserma. Non me lo disse mai neanche mentre facevano le ricerche". Così l'appuntato dei carabinieri Emilio Cuomo, davanti alla prima Corte d'Assise d'Appello di Roma dove è in corso il processo di secondo grado per l'omicidio di Serena Mollicone, la 18enne di Arce uccisa nel 2001. Cuomo la sera del 1 giugno 2001, giorno della scomparsa di Serena, era in servizio con Santino Tuzi, il brigadiere che morì suicida nel 2008 dopo che aveva dichiarato di aver visto Serena entrare in caserma.

"Eravamo insieme quando ci ha chiamato la centrale operativa per dirci di andare in caserma ad Arce dove alcune persone avevano bisogno di aiuto - ha detto il aula - Io ho saputo della scomparsa della ragazza quando siamo arrivati dal papà, Guglielmo Mollicone. Era circa mezzanotte e mezza e poco dopo è rientrato in caserma con la macchina il maresciallo Mottola. Accanto a lui c'era la moglie. Mottola indossava una tuta ginnica".

"Tuzi entrò in caserma con Mottola e Guglielmo - ha ricostruito - Io sono rimasto finché non è uscito con una busta in mano: dentro c'era la denuncia di scomparsa e qualche foto di Serena che dovevamo portare a Pontecorvo. Tuzi mi disse che conosceva bene Serena e che conosceva anche il padre che era stato insegnante dei suoi figli".

Nel processo sono imputati il maresciallo dei carabinieri Franco Mottola, all'epoca dei fatti comandante della stazione di Arce, il figlio Marco e la moglie Annamaria, accusati di concorso nell'omicidio insieme al carabiniere Vincenzo Quatrale. Un altro carabiniere, Francesco Suprano, è invece accusato di favoreggiamento.
 

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